PMI E INDUSTRIA 4.0

Che cos'è il cloud computing

Fondamentale per le aziende (soprattutto le PMI), il cloud computing permette di archiviare dati, aumenta la sicurezza, migliora la produttività e riduce i costi.

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Fonte: LookerStudio/Shutterstock

Il cloud computing è una tecnologia spesso associata all’industria 4.0, ovvero la quarta rivoluzione industriale che mette al centro dei processi produttivi le nuove tecnologie e l’automatizzazione. Si tratta di una tecnologia che consente di usufruire di risorse software e hardware tramite server remoti. Il loro utilizzo è offerto come servizio (quasi sempre in abbonamento) da un provider. In sostanza, il cloud computing è l’offerta di servizi di calcolo tramite internet. Tali servizi includono server, risorse di archiviazione, database, rete, software, analisi e altro ancora.

I fornitori e le società che offrono un servizio di cloud computing tramite la rete, con un piano d’abbonamento mensile o annuale, sono definiti provider. A livello di utenti, il cloud computing viene invece utilizzato ogni giorno, spesso senza neppure farci caso. Lo si sfrutta per inviare e-mail, guardare un film in streaming, per ascoltare una canzone e, naturalmente, per archiviare foto in cloud. Ma come funziona questa tecnologia? Se sei curioso e vuoi saperne di più, continua a leggere l’articolo per scoprire che cos’è il cloud computing e a cosa serve.

Cosa si può fare con il cloud computing

Il cloud computing ha iniziato a svilupparsi non molti anni fa e sta rivoluzionando molti comportamenti delle aziende, dalle più grandi alle PMI (piccole e medie imprese). Infatti, il cloud computing permette di creare nuovi servizi e applicazioni. Questa tecnologia può anche essere usata per archiviare una grande mole di dati ed eseguire backup per il ripristino delle informazioni (cosa da da non sottovalutare all’interno di un’azienda per proteggersi da possibili attacchi hacker). Il cloud computing viene anche sfruttato per ospitare siti web o blog etrasmettere dei servizi in streaming. Infine, con questo sistema è possibile fornire anche dei software on demand oppure analizzare i dati per ricavarne dei modelli strategici e dei piani di produzione.

Qual è uno dei principali vantaggi del cloud computing

Il cloud computing offre diversi vantaggi. Proprio per questo motivo, negli ultimi anni sempre più PMI hanno iniziato a dotarsi di tali soluzioni. Uno dei principali motivi per sfruttare il cloud computing riguarda i bassi costi di gestione. Con questa tecnologia non è più necessario acquistare costosi programmi software o hardware. Inoltre, non servono neppure grandi server per la memorizzazione dei dati (server che andrebbero tenuti accessi 24 ore su 24, gravando sulle spese per l’elettricità e che andrebbero gestiti dal personale IT).

Il cloud computing è anche veloce e versatile, garantendo all’azienda il reperimento delle informazioni e dei dati di cui ha bisogno in breve tempo. Inoltre, questa tecnologia è in grado di aumentare la produttività (ad esempio, il personale IT che non si occupa più dei server può essere impiegato per il raggiungimento di obiettivi aziendali più importanti). Infine, il cloud computing offre prestazioni sempre elevate e soprattutto aumenta la sicurezza di una PMI. Effettuando backup regolari, in caso di malfunzionamenti, infezioni di malware o attacchi hacker, l’azienda sarà sempre in grado di recuperare facilmente i propri dati persi.

Quanti sono i modelli di distribuzione del cloud computing

I modelli di cloud computing offerti alle imprese che operano nell’Industria 4.0 sono fondamentalmente tre: Iaas (Infrastructure as a Service), PaaS (Platform as a Service) e SaaS (Software as a Service). Quest’ultimo è attualmente il modello più popolare ed è servizio cloud con il quale i consumatori possono accedere ad applicazioni software tramite Internet. Le app sono già configurate e gestite dal fornitore del cloud.

Il modello IaaS consiste in un hardware virtualizzato che include uno spazio virtuale su server, connessioni di rete, una larghezza di banda, indirizzi IP e bilanciatori di carico. Fisicamente, il gruppo di risorse hardware viene estratto da una moltitudine di server solitamente distribuiti presso numerosi Data Centre, la cui manutenzione è responsabilità del provider del cloud. Il cliente, invece, ha accesso ai componenti virtualizzati per costruire le proprie piattaforme IT. Infine, il modello PaaS fornisce invece agli sviluppatori una piattaforma per costruire applicazioni e servizi su Internet. I servizi vengono ospitati su cloud e gli utenti vi accedono con facilità tramite il proprio browser.

Quali tipologie di cloud esistono

Non tutti i cloud sono uguali. Ci sono tre modalità diverse di distribuzione delle risorse di cloud computing: pubblica, privata e ibrida. I cloud pubblici sono di proprietà di un’azienda (provider) che offre i propri servizi tramite Internet. In questo caso ogni risorsa utilizzata (dall’hardware ai server, passando per i software) è di proprietà del provider. La PMI è in grado di accedere a queste risorse, ma soltanto tramite uno specifico account. Si tratta di una soluzione economica e flessibile, ma con un grado di sicurezza minore rispetto agli altri modelli.

Nel cloud privato tutti i servizi sono in mano all’azienda e non sono condivisi con altre realtà. Alle volte può capitare che chi possiede un cloud privato paghi delle società terze per ospitare i propri server, ma la rete resta privata e protetta. A livello di sicurezza è una soluzione ottimale, ma è molto più costosa rispetto al cloud pubblico. Per quanto riguarda i cloud ibridi combinano cloud privato e pubblico grazie ad una tecnologia che consente la condivisione di dati e applicazioni tra i due tipi di cloud: si tratta di un sistema molto flessibile, consigliato alle aziende dinamiche e che hanno bisogno di varie opzioni di distribuzione.

Quali elementi valutare quando si sceglie un servizio cloud

Prima di acquistare un servizio di cloud computing, è necessario analizzare le varie società fornitrici, in modo da scegliere quella adatta alle proprie esigenze. Una buona azienda deve essere finanziariamente solida, con un capitale sufficiente per una gestione di successo a lungo termine. Inoltre, deve avere un criterio di gestione dei rischi ben definito e deve conoscere l’attività della PMI richiedente, per offrire la migliore esperienza tecnica possibile. In fase di scelta è importante verificare che il supporto amministrativo sia valido, con contratti di servizio e report sulle prestazioni. Da non sottovalutare è anche la sicurezza: il provider deve infatti avere un’infrastruttura di sicurezza completa e garantire l’integrità dei dati del cliente per il backup e la conservazione dati.

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