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Che cos'è WhatsApp Mod e perché non dovreste usarlo mai

Usare le mod di WhatsApp non risolverà i vostri problemi, li farà solo aumentare: ecco perché bisogna stare alla larga da queste app ed evitare di usarle

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WhatsApp è una delle app più usate al mondo e, di sicuro, quella che gode (si fa per dire) delle attenzioni più morbose da parte di una grande fetta dei suoi utenti: milioni di utilizzatori di WhatsApp in tutto il mondo, infatti, non vedono l’ora che Meta sviluppi nuove funzioni per migliorare l’app. E, infatti, WhatsApp ha ricevuto molti aggiornamenti negli ultimi mesi, ma non è ancora perfetta né ha alcune funzioni che gli utenti vorrebbero.

Ad esempio la possibilità di visualizzare i messaggi senza far comparire la doppia spunta blu (pur mantenendo la possibilità di vedere la spunta blu dell’altra persona): questa funzione probabilmente non arriverà mai su WhatsApp, perché è del tutto contraria alla filosofia di base dell’app e perché trasformerebbe WhatsApp in uno strumento di comunicazione molto meno sicuro. Per questo, nel corso degli anni, sono nate moltissime app parallele che partono da WhatsApp e aggiungono all’app ufficiale altre funzioni ricercate dagli utenti: si tratta di quelle che gli americani chiamano “WhatsApp Mod“, cioè app di WhatsApp “moddate” (modificate) per offrire ciò che WhatsApp non vuole darci. Tra le tante WhatsApp Mod citiamo solo le più famose: GBWhatsapp, YoWhatsapp, FMQhatsapp, WhatsApp Plus. Questo tipo di app è esattamente quello che non ci sogneremmo mai di consigliarvi, ecco perché.

Come funzionano le WhatsApp Mod

Tutte le mod di WhatsApp sono app non ufficiali, sviluppate da altre aziende (o programmatori indipendenti), che molto spesso non si capisce neanche quali sono. Questi sviluppatori di app partono dal codice di WhatsApp originale per poi modificarlo e creare un’app di WhatsApp compatibile con la piattaforma originale, ma con funzioni aggiuntive.

Cioè, in pratica: Mario può usare una WhatsApp Mod per chattare e Luca WhatsApp originale e la chat tra i due funziona.

Meta, cioè l’ex Facebook Inc. che sviluppa WhatsApp originale, non tollera minimamente l’utilizzo di queste app e, se scopre che un utente le usa, spesso arriva a bannare da WhatsApp il suo numero di telefono.

Tali app non sono ammesse né sul Google Play Store né su Apple App Store, quindi si scaricano e si installano passando da app store alternativi.

Perché le WhatsApp Mod sono pericolose

Il primo motivo per sconsigliare queste app di WhatsApp non originali è proprio il fatto che offrono funzioni spesso controverse. Mettetevi l’animo in pace: non è possibile spiare il partner su WhatsApp e, anche se trovate il modo di farlo, è illegale e immorale e se WhatsApp (originale) non permette di farlo il motivo c’è ed è giusto.

Il secondo motivo per sconsigliare le WhatsApp Mod è che si scaricano da store alternativi, la cui sicurezza è tutta da dimostrare: queste app alternative a WhatsApp originale potrebbero contenere dei virus o altro codice dannoso per il nostro smartphone.

Il terzo motivo per sconsigliare le WhatsApp Mod è che molto spesso non si capisce neanche chi le sviluppa e, di conseguenza, chi gestisce i nostri dati quando le usiamo.

L’esempio di questo problema ce lo offre GBWhatsApp, inizialmente sviluppata da un gruppo di programmatori che si riunivano sul noto forum XDA-Developers. A metà agosto 2017 il team di sviluppo annuncia la chiusura del progetto e avvisa gli utenti di non fidarsi di nessuno: se ci saranno nuove versioni di GBWhatsApp saranno sviluppate da “ladri” (citazione testuale).

Oggi GBWhatsApp è ancora in giro, viene aggiornata regolarmente, ma non ha un sito ufficiale e non è possibile sapere prima di installarla chi è lo sviluppatore, dove risiede e come gestisce i dati degli utenti che installano l’app.

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