Chiara Ferragni e le Kardashian contro Instagram e Instagram risponde

Instagram assomiglia sempre di più a TikTok e, secondo i creator, questa cosa non va affatto bene: lanciata una petizione online con quattro richieste al social

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Fonte: sama_ja / Shutterstock

Negli Stati Uniti, ma anche in Italia, è in corso una rivolta contro Instagram al grido di “Make Instagram Instagram Again” che, parafrasando, in italiano potremmo tradurre con “ridateci Instagram, ma quello vero“. A portare avanti la battaglia ci sono i colossi del mondo degli/delle influencer: le Kardashian, in USA, e Chiara Ferragni, in Italia.

L’accusa, rivolta dalle influencer (da centinaia di milioni di follower in totale) al social del gruppo Meta è quello di essersi snaturato inseguendo TikTok e la moda dei video brevi, mentre in origine Instagram ruotava intorno alle foto. Posate, impostate e con tanto di set con prodotto in bella vista, in alcuni casi, ma foto e non video e men che meno video di balletti. Da qui, addirittura, una petizione su Change.org che, solo in Italia, ha già raggiunto quasi 200 mila firme virtuali e che chiede sostanzialmente 4 cose a Meta, tutte pro-influencer a dire il vero e tutte che guardano al passato, a come era Instagram fino a pochi mesi fa. Instagram, però, non ha molta intenzione di cambiare visto che il suo capo, Adam Mosseri, ha già spiegato le ragioni della nuova impostazione “simil TikTok” con un video pubblicato su Twitter.

Instagram: cosa chiede la petizione

La petizione lanciata tre giorni fa su Change.org e rilanciata dalle influencer chiede quattro mosse a Instagram. La prima è quella di ripristinare, per tutti e di default, la timeline cronologica. Negli ultimi mesi Instagram ha reintrodotto questa funzione, ma va attivata manualmente dall’utente.

La seconda richiesta è chiarissima: “Stop trying to be TikTok“, basta provare ad essere TikTok anche perché Instagram si sta riempiendo di Reels che altro non sono se non video di TikTok ripostati sull’altra piattaforma.

La terza richiesta è di introdurre un algoritmo che favorisca le foto e non i video, cioè un ritorno al passato e alle origini visto che Instagram nasce proprio come social delle foto e, solo ultimamente, si è trasformato nel social dei video brevi in stile TikTok.

La quarta richiesta è quella di creare una piattaforma che ascolti i creator e qui le cose si complicano, e non poco. Nella petizione, infatti, si dice apertamente che i creator che vivono di Instagram si sono trovati, con i nuovi algoritmi, a dover cambiare completamente il modo di lavorare e i contenuti da pubblicare.

Quest’ultima richiesta è forse quella che racchiude tutte le altre, ma che conferma per l’ennesima volta quanto sia fragile la carriera dell’influencer che, con un banale cambio di algoritmo, può sparire nel nulla nel giro di pochi minuti.

Cosa risponde Instagram

Agli influencer e alla loro petizione ha risposto, come al solito senza alcun timore di metterci la faccia, il capo di Instagram Adam Mosseri. E, per gli influencer, non sono buone notizie: il futuro della piattaforma è nei video, non nelle foto anche se le foto, parola di Mosseri, non spariranno da Instagram.

La settimana scorsa Instagram ha comunicato che tutti i video pubblicati dagli utenti con durata inferiore ai 15 minuti verranno pubblicati direttamente come Reel, cosa che conferma la direzione presa dalla piattaforma. Mosseri, infatti, ha affermato chiaramente che “La diffusione dei video sta crescendo e anche noi dobbiamo seguire questo cambiamento“.

Ma non solo, perché c’è anche la ciliegina sulla torta: Instagram ha anche iniziato a testare una nuova interfaccia a tutto schermo, palesemente “inspirata” a TikTok. La domanda, a questo punto, nasce spontanea: se Instagram dovrà somigliare a TikTok, per quale motivo creator e utenti dovrebbero scegliere Instagram e non TikTok?

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