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Come proteggere i dati personali sullo smartphone Android

Google ha pubblicato una serie di consigli per mettere al sicuro i propri dati personali presenti sullo smartphone Android. Ecco quali sono

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Fonte: mirtmirt / Shutterstock.com

Google, ormai da tempo al centro di feroci polemiche per la sempre crescente quantità di app infette presenti sul suo Play Store, sale in cattedra per dare lezioni di privacy ai suoi utenti. Sul blog ufficiale del gigante di Mountain View è infatti stato pubblicato un post dal titolo “Suggerimenti per mantenere al sicuro i dati su Android“.

Tra tanti suggerimenti di buon senso forniti, che in teoria dovrebbero essere dati per scontati (ma purtroppo non lo sono), ci sono quelli su come attivare alcune funzionalità di Android utili a proteggersi da spammer e phisher. Ma casualmente ne manca uno scontatissimo: non scaricare app da store non sicuri (cioè al di fuori di Google Play Store che, però, tanto sicuro non si è dimostrato). Per il resto quelli di Google sono suggerimenti base per proteggere i nostri dati, l’ABC della cautela online che, però, rappresentano già un punto di partenza per evitare che siti Web o app infette riescano a sottrarci dati più o meno sensibili: dal nostro nome, cognome e indirizzo e-mail fino alle password e al numero di carta di credito.

Come proteggere i dati: i suggerimenti di Google

I primi suggerimenti sono quelli per proteggersi dai tentativi di phishing. Google suggerisce di attivare la funzione Caller ID sul nostro smartphone, che ci avverte quando riceviamo telefonate da numeri di telefono di sospetti truffatori (ad esempio le telefonate truffa dalla Tunisia). È poi possibile attivare la Navigazione sicura sul browser Chrome per Android (ma altri browser hanno funzionalità analoghe), che ci avverte quando stiamo navigando su siti che potrebbero rubarci dei dati personali. Infine, contro il phishing Google ci suggerisce di utilizzare il nostro smartphone Android (e non la nostra utenza telefonica) come secondo fattore nella verifica in due passaggi.

Proteggere i dati gestendo i permessi alle app

Poi Google passa a descrivere come proteggere i nostri dati personali impedendo alle app di accedervi senza reale motivo. Il primo passo è quello di gestire ogni permesso concesso alle applicazioni installate e, da questo punto di vista, se non abbiamo Android 10 sullo smartphone non c’è molto da fare. Con l’ultima versione del sistema operativo mobile di Google, invece, possiamo andare su “Impostazioni > Privacy > Gestione autorizzazioni“, mentre con le versioni precedenti possiamo regolare qualcosa andando su “Impostazioni > Applicazioni e notifiche > Avanzate > Autorizzazioni“. Infine, possiamo attivare la navigazione in incognito arrivata a inizio ottobre su Google Maps. In questo modo né le nostre posizioni né le ricerche dei luoghi all’interno di Maps saranno registrate sul nostro account Google.

Stare lontani dalle app truffaldine

Gli ultimi consigli di Google su come proteggere i nostri dati personali hanno a che fare con le app che installiamo. Con Google Play Protect il sistema operativo di Google è in teoria al riparo da app potenzialmente pericolose, perché lo strumento offre una scansione anti malware in tempo reale delle applicazioni installate. Ma, in realtà, negli ultimi mesi centinaia di app hanno passato indenni sia i controlli pre pubblicazione sul Play Store che quelli successivi di Play Protect.

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