SCIENZA

Acqua contaminata a causa del cambiamento climatico: dove sta diventando un problema

Le acque contaminate stanno diventando un problema sempre più grave in diverse aree del mondo: i loro effetti sono drammatici e gravissimi, su più livelli

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Fonte: 123rf

Nonostante i ripetuti tentativi di sensibilizzazione e i molteplici allarmi lanciati dalla comunità scientifica, gli impatti del cambiamento climatico continuano a diventare sempre più profondi. I riflettori stanno tornando ad accendersi, ora più che mai, sulle correlazioni con l’acqua contaminata.

La qualità, la composizione chimica e la quantità delle falde acquifere di buona parte del mondo, infatti, stanno mostrando chiari peggioramenti. In alcune aree del pianeta, poi, la situazione è talmente critica da aver provocato una serie di gravi effetti a catena: è il caso dello Sri Lanka, che sta fronteggiando un vero e proprio allarme.

L’impatto del cambiamento climatico sull’acqua

È Nishad Jayasundara, ricercatore che da anni porta avanti studi sulla salute ambientale globale ala Duke University nella Carolina del Nord, a dipingere il quadro della situazione attuale nel Paese del Sud dell’India. L’esperto, sulle pagine del New York Times, spiega che «lo Sri Lanka rappresenta, purtroppo, il caso perfetto di come il cambiamento climatico sta influenzando le persone in tempo reale».

«Con l’aumentare delle temperature dovuto al riscaldamento globale, insetti ed erbacce diventano più resistenti. Ciò implica un utilizzo più intensivo dei pesticidi, che contaminano tutta l’acqua, da quella potabile a quella destinata all’irrigazione, da quella usata per l’igiene quotidiana fino a quella per il bestiame». Un vero e proprio effetto domino, che per altro si muove su più livelli.

L’acqua tossica fra precipitazioni e inondazioni

Oltre a Jayasundara, altri scienziati ed esperti sono stati chiamati a dare il loro parere sulla situazione nello Sri Lanka. Tutti i ricercatori hanno una cosa in comune: cercano di far ricordare a chiunque ascolti che il problema non si limita alle falde acquifere e ai pozzi d’acqua, ma si estende, diventa più grande e si allarga a macchia d’olio.

Le temperature record (che in alcune aree del mondo hanno raggiunto persino i 50°) fanno infatti evaporare molto più velocemente l’acqua, compresa quella contaminata, naturalmente. Il vapore acqueo si addensa e nel breve periodo dà vita a precipitazioni e a eventi meteorologici estremi, che diffondono gli agenti contaminanti su tutta la superficie su cui cadono le piogge.

Al contempo, le precipitazioni ingrossano le acque di fiumi e tratti costieri, portando a danni sempre più consistenti dal punto di vista dell’agricoltura. A tutto ciò consegue un ulteriore utilizzo di prodotti chimici che accelerano i raccolti o tentano di proteggerli, innescando invece un pericolosissimo circolo vizioso.

Le conseguenze e i prossimi passi

Di fatto, anche le conseguenze dell’acqua contaminata sono riscontrabili su più livelli. I primi sono quelli inerenti alla una penetrazione più profonda delle sostanze inquinanti nel terreno e a una loro presenza sempre più evidente nell’aria. Questi agenti tossici si diffondono velocemente, ma sono persistenti e non si dissolvono, cosa che infligge gravi ferite alla Terra.

Gli altri livelli riguardano la salute umana: lo Sri Lanka si sta (tristemente) distinguendo per le percentuali sempre più alte di persone, compresi ragazzi e ragazze in giovane età, afflitte da malattie renali. Un quadro, quello del Paese indiano, che potrebbe presto divenire comune a quelli di gran parte del mondo se non si interviene subito con misure drastiche.

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