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Allarme zecche: dove e perché stanno aumentando a causa del riscaldamento globale

Le zecche sono sempre più diffuse anche in Italia, a causa del riscaldamento globale: scopriamo quali sono le zone più a rischio e i pericoli che corriamo.

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Zecche Fonte foto: 123RF

Le zecche si stanno diffondendo sempre più rapidamente in Europa e in Italia, aumentando di numero e creando molte preoccupazioni nella popolazione. Ancora una volta, la causa sembra essere legata al riscaldamento globale: le temperature si sono alzate quel tanto da favorire la proliferazione delle zecche, sia allungando il loro periodo di “azione” che dando vita all’habitat ideale per la loro riproduzione incontrollata. Ecco cosa sappiamo.

Aumento delle zecche: scatta l’allarme

Negli ultimi anni, in Europa sono aumentati i casi di morso di zecca: chiunque abbia mai affrontato un’escursione in montagna, passeggiando tra i boschi, sa bene quanto sia importante proteggersi per evitare questo spiacevole “incontro”. Le zecche – che, lo ricordiamo, non sono insetti bensì aracnidi – possono infatti attaccare gli uomini e trasmettere alcune pericolose patologie, tra cui la malattia di Lyme e l’encefalite da zecca, entrambe con conseguenze pericolose. Per questo motivo, la loro diffusione incontrollata suscita preoccupazione.

Le zecche sono piccoli insetti ematofagi, che si nutrono del sangue di altri animali: quelle che colpiscono gli uomini, in genere, appartengono ad una specie diversa da quelle che invece prediligono i cani. Dobbiamo fare attenzione, in particolare, alle Ixodes ricinus, che vivono nei boschi di montagna e si diffondono soprattutto dove l’erba è alta e piuttosto incolta, in condizioni climatiche più fresche e umide. Se durante l’inverno sono inattive, dalla primavera in avanti rappresentano invece un vero pericolo per tutti gli amanti delle escursioni montane.

Come fanno le zecche a colpire? Ad attirarle sono il nostro calore e l’anidride carbonica che emettiamo: quando percepiscono la presenza di un essere umano, si arrampicano su uno stelo d’erba e attendono che la loro “preda” si avvicini, saltandole poi addosso. Penetrando con la bocca al di sotto della pelle, mordono in maniera non dolorosa (emettono infatti una sostanza anestetica per poter passare inosservate) e iniziano a succhiare il sangue. È così che possono trasmettere pericolose malattie e tanto prima riusciamo a staccarcele di dosso quanto minore è il rischio di contrarne una.

La responsabilità del riscaldamento globale

In che modo l’aumento del numero delle zecche può essere legato al riscaldamento globale? Negli ultimi decenni, le nostre emissioni di carbonio hanno raggiunto livelli incredibili: ciò ha provocato un aumento delle temperature in tutto il mondo, che è ormai considerato fuori controllo. Temperature più alte non significa solamente estati roventi e scioglimento dei ghiacciai. Tutto ciò ha un impatto a volte imprevedibile sull’ecosistema: nel caso delle zecche, in particolare, ci sono due diversi modi in cui il cambiamento climatico influisce.

Innanzitutto aumenta la loro stagione d’attività. Abbiamo visto che in inverno le zecche si riparano sotto le rocce o sotto le foglie, rimanendo in uno stato di quiescenza. Ma se la stagione fredda tarda ad arrivare, è più lungo il periodo in cui questi animali possono colpire. Inoltre, i boschi – soprattutto quelli a quote minori – sono diventati sempre più caldi e umidi, creando quindi l’habitat ideale per la proliferazione delle zecche. Le quali, a questo punto, non solo sono più attive, ma diventano anche sempre più numerose.

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