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Display MicroLed più economici con la nuova tecnologia di Q-Pixel

Q-Pixel, una startup di Los Angeles, ha presentato un’innovativa tecnologia microLED ad altissima risoluzione che potrebbe rappresentare una svolta nel settore

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Fonte: Q-Pixel

Nel corso della Display Week, andata in scena qualche giorno fa a San Jose in California, tra le novità più interessanti c’è stata sicuramente quella di Q-Pixel, una startup di Los Angeles che ha presentato un’innovativa tecnologia microLED che garantisce risoluzioni molto elevate, un’altissima luminosità e un contrasto eccellente.

L’annuncio ufficiale lascia davvero poco alla fantasia e l’azienda in questione ha mostrato un display con una densità di pixel di ben 6.800 ppi, descrivendolo come “il primo display microLED al mondo a colori e ad altissima risoluzione“. A questo bisogna aggiungere anche costi di produzione nettamente inferiori rispetto a un classico microLED, cosa potrebbe dare il giusto slancio a questa tecnologia

La nuova tecnologia microLED

I display microLED sono costituiti da un insieme di diversi pannelli di dimensioni ridotte e possono essere utilizzati sia per produrre schermi grandissimi e sia per quelli di diagonali più contenute.

Oltretutto questo tipo di tecnologia non ha nemmeno bisogno di un sistema di retroilluminazione, proprio come accade con gli schermi OLED.

Tra gli altri vantaggi di questi pannelli, un angolo di visione elevato con una grande qualità delle immagini e tempi di risposta molto più rapidi, un contrasto e una luminosità superiori, la riproduzione del nero assoluto e consumi estremamente ridotti.

Nonostante tutti questi punti a favore, però, a frenare la diffusione di questa tecnologia ci sono i costi di produzione molto alti che, al momento, rendono ancora proibitivo l’utilizzo su larga scala.

Per quanto riguarda il nuovo schermo realizzato da Q-Pixel, la vera novità rispetto al passato è la tecnologia Polychromatic microLED che, a differenza dei classici pannelli microLED, non è costituito da singoli pixel verdi, rossi e blu ma porta tutti i colori all’interno di un singolo pixel della grandezza di appena 4 micron.

Questo si traduce essenzialmente in un processo produttivo molto meno complesso e di conseguenza più economico, visto che i vari pixel non devono essere più gestiti singolarmente. Oltretutto, in questo modo è possibile posizionare i diodi molto più vicini tra loro permettendo una densità di pixel elevatissima, che arriva a 6.800 ppi, appunto.

Utilizzi futuri di questa tecnologia

Con il suo display a colori a matrice attiva con la risoluzione più elevata al mondo, Q-Pixel ha ampiamente dimostrato che la produzione di un prodotto del genere è possibile anche utilizzando la tecnologia microLED, confermando anche le enormi potenzialità di questo prodotto che potrebbe davvero stravolgere radicalmente il settore e, addirittura, superare l’OLED.

Tuttavia al momento questo nuovissimo pannello non è stato ancora visto in azione su alcun dispositivo e la stessa azienda produttrice ha rilasciato poche dichiarazioni sugli utilizzi futuri e, soprattutto, sul prezzo che questo sistema avrà se e quando arriverà sul mercato.

Le premesse, però, sono davvero ottime e tra le probabili applicazioni potrebbe esserci anche l’installazione sui visori AR/VR che, potendo garantire agli utenti risoluzioni così elevate, sarebbero la soluzione ideale per guardare film o giocare ai videogiochi come mai prima d’ora. Se poi anche il costo del componente, sarà davvero così basso come sembra, potrebbe ovviamente scendere anche il prezzo finale del visore stesso.

 

 

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