SMART EVOLUTION

Febbre da digitale terrestre: attenti alle TV d'importazione

Con l'attuale penuria di Smart TV piccole, causate dall'imminente switch off del digitale terrestre, aumenta il rischio di trovare una TV d'importazione sugli scaffali: ecco cosa cambia per chi la compra

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Con lo switch off alle porte, e con i primi canali RAI e Mediaset che cambiano codifica il 20 ottobre, è febbre da digitale terrestre: migliaia di italiani stanno correndo a comprare una nuova TV per continuare a vedere tutti i canali gratuiti e, in particolare, stanno cercando una Smart TV piccola ed economica per la cucina o altre stanze secondarie. Questi modelli ormai scarseggiano e sugli scaffali dei supermercati e delle catene di elettronica stanno tornando le TV d’importazione.

Cioè TV prodotte per altri mercati, europei e non solo, che visto il picco di vendite in Italia vengono spostate nei negozi italiani per soddisfare la domanda causata dallo switch off al digitale terrestre di seconda generazione. Queste TV ci sono sempre state sul mercato, spesso a prezzi molto vantaggiosi, ma oggi come allora chi le compra rischia di avere qualche problema se non è al corrente del fatto che si tratti di esemplari di importazione. L’hardware della Smart TV, infatti, non cambia anche se è d’importazione ma le impostazioni, il software e la garanzia potrebbero essere ben diversi rispetto a quelli presenti su una TV prodotta specificatamente per il mercato italiano. Vediamo perché.

Smart TV d’importazione: cosa cambia

Dal punto di vista tecnico, della qualità del display, della potenza audio e delle funzioni smart, di solito non cambia nulla tra una Smart TV per il mercato italiano e una d’importazione: il modello è lo stesso, prodotto in estremo oriente con le stesse identiche caratteristiche e le stesse componenti.

La prima brutta sorpresa, però, potrebbe essere nel sistema di numerazione LCN: Logical Channel Numbering. Cioè nella numerazione automatica dei canali, che per le TV prodotte espressamente per il mercato italiano deve seguire una specifica disciplina di legge, come previsto dal decreto legislativo 177 del 31 luglio 2005: chi compra una TV deve solo accenderla, sintonizzare i canali e poi li troverà sempre alla stessa posizione del telecomando.

Ogni Paese ha la sua numerazione LCN e le TV escono di fabbrica con le numerazioni dei Paesi nei quali verranno vendute. Se, però, l’Italia non era inizialmente tra i Paesi previsti, come nel caso di molte TV d’importazione, allora succede una cosa sgradevolissima: la numerazione LCN non funziona e i canali TV sono “sparsi” a numeri che non corrispondono a quelli delle TV normali.

E’ sempre possibile rimediare cambiando manualmente la numerazione di tutti i canali, ma non è decisamente comodo, mentre in alcuni casi è possibile farlo in modo automatico impostando un Paese con numerazione simile a quella italiana. Un classico è il caso delle Smart TV Samsung d’importazione, che tornano ad avere la numerazione italiana se vengono impostati per la Polonia. Ma non è una operazione semplicissima.

Smart TV d’importazione: occhio alla garanzia

Il secondo problema delle TV d’importazione riguarda la garanzia. Tutti i produttori devono offrire almeno due anni di garanzia legale sui dispositivi elettronici (un anno se si acquista con partita IVA), e molti grandi produttori offrono garanzie più estese sui prodotti di punta.

Nel caso delle TV d’importazione, però, il problema non è tanto quanto dura la garanzia, ma come si possono esercitare i propri diritti in caso di prodotto difettoso. Tutti i produttori devono accettare di riparare gratuitamente un prodotto se è ancora in garanzia, anche se si tratta di una TV d’importazione, all’interno dei propri laboratori o in laboratori autorizzati.

Se la TV è italiana, quindi, molto spesso c’è il ritiro a casa con corriere del prodotto difettoso e la successiva consegna del prodotto riparato, mentre sui TV d’importazione a volte è il cliente a dover portare il prodotto difettoso nel laboratorio più vicino. Il problema, però, è che spesso c’è solo un numero piccolissimo di laboratori in Italia (di solito un solo laboratorio in provincia di Milano, o uno a Milano, uno a Roma e uno a Napoli).

Ora, è chiaro che se comprate una Smart TV d’importazione in un negozio di elettronica a Rosolini in provincia di Siracusa, magari un bel 60-70 pollici, e lo dovete portare a Milano per una riparazione (e poi andarvelo a riprendere), di fatto è come se la garanzia non esistesse. Oppure, caso altrettanto frequente, il produttore offre l’intervento di un tecnico autorizzato a casa del cliente, ma solo a pagamento (ma eventuali pezzi da sostituire saranno gratis: si paga la “trasferta”).

Insomma, i TV d’importazione sono prodotti da “maneggiare con cura“: sempre meglio assicurarsi di cosa si sta comprando, per poi scegliere con cognizione di causa.

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