SCIENZA

Scoperti fossili di antiche cicale che riscrivono la storia evolutiva della specie

Siamo in grado di ricostruire l'evoluzione delle ali delle cicale: ecco come si sono trasformate per battere i primi uccelli predatori

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Fonte: 123RF

L’evoluzione delle cicale è frutto del tormento subito da parte dei predatori. Gli uccelli primordiali erano soliti cibarsene costantemente, il che ha dato il via a una sorta di guerra aerea evolutiva. I fossili scoperti hanno infatti rivelano come le ali delle cicale preistoriche si siano evolute per consentire loro di sfuggire ai predatori affamati.

I fossili delle cicale

Al giorno d’oggi sono poche le creature tanto abbondanti quanto le cicale. Esistono migliaia di specie differenti in tutto il mondo. Alcune emergono periodicamente a trilioni, basti sapere questo per avere un’idea del quantitativo di questa popolazione affascinante.

Differente il discorso nel periodo preistorico. Durante il tardo Giurassico, infatti, non esistevano sciami periodici. Al tempo le cicale avevano corpi più voluminosi rispetto al normale insetto odierno. La loro apertura alare, inoltre, superava quella dei colibrì moderni. Vittime quotidiane delle razzie di predatori di vario genere, accomunati da alcuni tratti: ali piumate, becco dentato e artigli.

Stando a un articolo pubblicato sulla rivista Science Advances, gli scienziati hanno dimostrato come le ali delle cicale si siano evolute per avere la meglio in questa guerra per la sopravvivenza. I primi uccelli erano per loro una minaccia temibile, così l’apertura alare è divenuta più elegante e potente.

Chunpeng Xu è uno scienziato presso l’Istituto di Geologia e Paleontologia di Nanjing, in Cina, ed è l’autore principale di questo nuovo studio. Ha parlato di “gara aerea”, in termini evolutivi, ipotizzando che il conflitto alla fine abbia migliorato l’antica diversità delle cicale.

L’ascesa dei primi uccelli ha influenzato l’ecosistema aereo nel corso del tardo Mesozoico, soprattutto per quanto riguarda l’evoluzione degli insetti volanti”. Sono state analizzate antiche cicale appartenenti al gruppo palaeontinidae. Assomigliano a falene dalla testa rimpicciolita. Originate nel corso del Triassico medio, sono rimaste in vista per circa 160 milioni di anni, fino al Cretaceo. Vivevano sugli alberi, cibandosi di fluidi vegetali.

Tali cicale giganti hanno lasciato molti fossili, che conservano impronte dettagliante di ali venate. A decine sono stati individuati e studiati, in Europa, Cina e Brasile.

L’evoluzione aerea

Gli scienziati hanno analizzato le dimensioni delle ali delle antiche cicale, ricostruendo dettagliatamente l’albero evolutivo del gruppo. È risultato chiaro un cambiamento tra le cicale paleontinidae più antiche e quelle successive. Le prime vantavano infatti ali arrotondate e molto simili a quelle delle falene.

Le seconde, invece, avevano ali superiori triangolari, con quelle inferiori ridotte. Molto più simili alle strutture delle cicale moderne. Circa 150 milioni di anni fa sono apparse le cicale paleontinidi, con ali più spigolose, nel corso del tardo Giurassico. È il periodo in cui, all’incirca, i primi uccelli hanno spiccato il volo.

Sono state poi sfruttate le dimensioni delle ali fossilizzate per ricreare dei modelli di volo. L’obiettivo? Capire se ciò consentisse alle specie antiche di insetti di evitare effettivamente i predatori.

Si è scoperto che le ali più lunghe e strette generavano meno resistenza. Vantavano inoltre un’elevata intensità di muscoli in volo: “Ciò suggerisce che le cicale giganti – ha precisato Xu – avevano sviluppato una capacità di volo significativamente più avanzata, che comprendeva una maggiore velocità, una maggiore efficienza e manovrabilità”. Tutto ciò al fine non soltanto di sopravvivere, ma anche di prosperare.

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