Huawei svela la sua alternativa al Play Store: come sarà
Huawei risponde a Google dimostrando che App Gallery è sicura e non compromette le funzionalità dei dispositivi
Non si è fatta attendere la risposta di Huawei a Google, che nelle scorse ore ha messo in guardia gli utenti Android dai rischi nello scaricare le proprie app app dallo store di Huawei, chiamato AppGallery. La casa cinese, che ha messo in piedi lo store alternativo al Play Store di Google già da tempo e ora si appresta a lanciarlo a livello globale, ha precisato che non si corre alcun rischio a scaricare applicazioni da AppGallery.
Huawei ha centinaia di milioni di utenti finali in tutto il mondo, e solo lo scorso anno ha venduto 240 milioni di smartphone confermandosi il secondo produttore al mondo. Ad oggi l’ecosistema HMS (Huawei Mobile Services) ha 600 milioni di utenti in oltre 170 Paesi in tutto il mondo. E’ chiaro, quindi, che l’azienda cinese ha un nome da difendere. Per confermare la sicurezza del suo AppGallery, quindi, Huawei ha comunicato alcune delle sue caratteristiche e dei meccanismi messi in atto per difendere anche la privacy degli utenti, oltre alla sicurezza dei dispositivi. Alcune di queste misure di sicurezza, a dirla tutta, sembrerebbero persino superiori a quelle che Google usa per il suo Play Store.
AppGallery: perché è sicura
A detta di Huawei, AppGallery ha un sistema di sicurezza e protezione “a ciclo completo“, che include la verifica del nome reale degli sviluppatori. Caratteristica, quest’ultima, che il Google Play Store non ha. Il processo di revisione delle app da pubblicare su AppGallery è in quattro passaggi. Tutti i dati degli utenti vengono anonimizzati e archiviati su server regionali in base alla posizione dell’utente: ci sono tre centri regionali e 15 centri dati in tutto il mondo.
AppGallery: perché conviene agli sviluppatori
Dopo aver tranquillizzato gli utenti finali, Huawei ha anche cercato di convincere gli sviluppatori sulla convenienza di pubblicare le proprie applicazioni anche su AppGallery. Huawei, ad esempio, ha recentemente rilasciato HMS Core 4.0 che si aggiunge alle funzionalità già esistenti come Analytics, Payment e Account Kit. Altre funzionalità, invece, dialogano direttamente con i chip integrati nei device Huawei (cosa che Google non può fare, perché le app sul Play Store devono funzionare sui dispositivi di decine di produttori).
Huawei HiAI, inoltre, è la piattaforma di AI aperta per dispositivi intelligenti sviluppata dal produttore cinese, che consente agli sviluppatori di concentrarsi sullo sviluppo delle app fornendo una base di codice già compilata e utilizzabile da tutto. Huawei, infine, ha anche lanciato il programma “Shining-Star” e un fondo di incentivazione da 1 miliardo di dollari per supportare gli sviluppatori.