In arrivo l'Internet degli animali: come funziona
In arrivo l'Internet degli animali: il progetto ICARUS del Max Planck Institute registra il comportamento di migliaia di animali tramite un'antenna nello spazio
Il progetto si chiama ICARUS, International Cooperation for Animal Research Using Space, ed è esattamente quello che sembra: un progetto di cooperazione internazionale, non soltanto tra scienziati, per studiare gli animali usando lo spazio. Quel che ne risulterà, secondo gli scienziati che lo hanno ideato, è l’internet degli animali – un enorme network globale che ci consentirà di leggere i movimenti degli animali e monitorare lo stato di salute della Terra.
Cos’è l’Internet degli animali
Il Progetto Icarus è guidato dal Max Planck Institute of Animal Behavior, e ha lo scopo di monitorare dallo spazio i movimenti e i comportamenti degli animali sulla Terra.
Nello spazio, a bordo del segmento russo della Stazione Spaziale Internazionale, c’è l’antenna che riceve il segnale. Sulla Terra, le migliaia di trasmittenti indossate da uccelli, pipistrelli, tartarughe, ghepardi, elefanti e tantissimi altri animali che inviano dati sulla loro posizione in tempo reale, fino a 4 volte al giorno.
L’idea è quella di creare l’Internet degli animali, un grande database capace di informare gli scienziati sui movimenti e sul comportamento degli animali, in modo da poter osservare contemporaneamente come gli ecosistemi si vanno modificando e come gli animali rispondono a tali cambiamenti.
L’Internet degli animali consentirà per esempio di prevedere l’eruzione di un vulcano osservando il comportamento degli uccelli, o di tracciare la trasmissione di virus seguendo i movimenti dei pipistrelli in Africa. Si tratta di “usare gli animali e i loro sensi, specialmente i sensi interattivi, come strumento per capire quello che sta succedendo” spiega Martin Wikelski, direttore della ricerca presso il Max Planck Institute.
Una ricerca appena pubblicata su Trends in Ecology & Evolution mostra i dati fino ad ora raccolti dall’attività di trasmissione di Icarus e ne delinea il prossimo futuro. Ad oggi sono circa 5.000 gli animali tracciati: molti uccelli migratori ma anche orsi, giovani esemplari di giaguaro, tartarughe e primati.
Quel che si vuole creare è “un network globale di animali sentinella dei cambiamenti ambientali” costituito da oltre 100mila esemplari di 500 specie diverse equipaggiati di piccolissime trasmittenti assolutamente comode, montate su collari morbidi o etichette.
L’antenna sulla Stazione Spaziale
I piccoli apparecchi indossabili che registrano la posizione GPS e il movimento degli animali tracciati pesano pochi grammi, e contengono sensori capaci di misurare l’accelerazione, i campi magnetici, la temperatura, l’umidità e la pressione.
Le batterie al litio dei sensori si ricaricano grazie a una piccola cella solare, e i dati vengono trasferiti alla ISS ogni volta che l’antenna Icarus, che compie quasi 16 orbite al giorno intorno alla Terra a bordo della Stazione Spaziale, entra nella portata radio dell’animale.
Quando l’animale “aggancia” la Stazione, almeno una volta al giorno, trasmette i propri dati al computer Icarus di stanza sulla ISS, che processa i dati e li rispedisce sulla Terra. Qui vengono raccolti in un database online, finanziato da NASA e NSF ed accessibile a tutti, chiamato Movebank.
Nell’Internet degli animali già esistono i profili di movimento per alcuni animali tracciati da Icarus, ed esiste anche una app pubblica – Animal Tracker App – che consente a citizen scientist ed appassionati di documentare l’osservazione di animali o caricare foto per contribuire all’ampliamento di portata del programma e alla creazione di una rete globale di monitoraggio degli animali.
Il network degli animali sentinella potrebbe essere il primo passo per “il controllo costante e in tempo reale delle condizioni di salute della Terra” si legge nella ricerca “fatto attraverso gli stessi animali”.