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SCIENZA

Stazione Spaziale Internazionale, addio nel 2031: finirà nell'oceano

La NASA ha rivelato quando e come finirà la Stazione Spaziale Internazionale: nel Gennaio del 2031, un tuffo nell'Oceano Pacifico la porterà in fondo al "cimitero delle astronavi"

Come la NASA manderà in pensione la ISS Fonte foto: 123RF

La Stazione Spaziale Internazionale è in orbita dal 1998, e dal 2000 è occupata ininterrottamente dagli astronauti della NASA e delle altre agenzie spaziali coinvolte nel progetto. È notizia di qualche giorno che l’amministrazione Biden abbia deciso di prolungare la vita della Stazione Spaziale Internazionale, il cui pensionamento era inizialmente previsto tra il 2024 ed il 2028, fino al 2031.

Ed oggi, grazie ad una comunicazione della NASA, sappiamo quale sarà la fine del laboratorio orbitante che per oltre vent’anni ha rappresentato il volto dell’umanità unita nell’esplorazione scientifica e dello spazio.

Quale futuro per la ISS?

Negli ultimi mesi del 2021 la vita della Stazione Spaziale Internazionale è stata piuttosto movimentata: ricordiamo tra le altre cose il movimentato arrivo del nuovo modulo scientifico Nauka, che ha spaventato per qualche minuto il mondo intero e le svariate manovre d’emergenza per evitare la spazzatura spaziale.

Ma anche: un’attrice ed un regista che girano un film a bordo della Stazione Spaziale, ed un nuovo turista da Space Adventures, Mark Vande Hei che – attualmente a bordo – sta per battere il record di permanenza nello spazio, l’incredibile servizio fotografico fatto dall’astronauta francese Thomas Pesquet durante il viaggio di ritorno sulla Terra, la serata tacos dedicata ai peperoncini cresciuti a gravità zero.

“La Stazione Spaziale Internazionale sta entrando nel suo terzo, e più produttivo, decennio di vita” ha affermato recentemente la direttrice NASA della ISS, Robyn Gatens. L’amministrazione Biden ha recentemente dichiarato di voler estendere la vita della ISS fino al 2031. Ecco che la Stazione Spaziale ha di fronte un intero decennio, come nelle parole della Gatens. E sarà un periodo inevitabilmente ancora più entusiasmante dei movimentati mesi che ci lasciamo alle spalle.

Arriveranno quest’anno sulla Stazione Spaziale la prima crew commerciale, targata Axiom Space, gioielli, opere d’arte – e probabilmente ce la farà anche Tom Cruise.

La prima fase del prossimo futuro della ISS si protrarrà fino al 2025, si legge nell’International Space Station Transition Report diffuso dalla NASA, e sarà una prosecuzione di quanto in essere. A partire dal 2025 la NASA intende avviare la cosiddetta “transizione verso le destinazioni commerciali in orbita bassa”, ovverosia la sostituzione graduale dei moduli della ISS con quelli commerciali la cui costruzione è già stata affidata a Blue Origin, Nanoracks e Northrop Grumman.

L’Orbital Reef di Bezos sarà la nuova stazione orbitante, mentre Starlab di Nanoracks conterrà le strumentazioni scientifiche ed i laboratori. Nel frattempo, gli ormai diversi stakeholder della corsa al turismo spaziale in orbita bassa, prima fra tutte Axiom Space, stanno progettando moduli d’intrattenimento e turistici per la nuova stazione commerciale.

Come finirà la Stazione Spaziale

La Stazione Spaziale Internazionale concluderà la sua lunga missione al servizio della scienza e dell’esplorazione spaziale nel Gennaio del 2031. Capiremo che è il momento quando vedremo i vecchi moduli della ISS staccarsi dal corpo dei moduli commerciali, e forse potremo seguire i lanci delle navette – senza equipaggio – che assisteranno la Stazione Spaziale nel processo di deorbitamento.

La ISS, una volta lasciata la sua posizione, scenderà verso la Terra fino ad avvicinarsi all’atmosfera. Sappiamo come andrà a finire: rientrare in atmosfera, senza uno scudo termico, significa disintegrarsi. Avviene ai meteoriti, è stato il destino di Komarov, accadrà anche alla ISS.

Eventuali resti della Stazione Spaziale Internazionale finiranno nel cimitero dei veicoli spaziali, uno dei punti più inaccessibili del pianeta Terra, in mezzo all’Oceano Pacifico. Nel cimitero del Punto Nemo, chiamato così in onore del Capitano Nemo di Jules Verne, hanno trovato ultima dimora circa 300 tra astronavi e veicoli spaziali dismessi – tra questi anche la MIR, la vecchia stazione spaziale dell’Unione Sovietica.