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La vera storia dell'assedio di Waco

Accadde nel 1993 nella sede di una setta religiosa. Una nuova docuserie in tre parti su Netflix racconta cosa avvenne e i punti oscuri della storia

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Fonte: Netflix

Esce il 22 marzo su Netflix la docuserie L’assedio di Waco, una nuova miniserie in tre parti che racconta quanto è accaduto nella città di Waco, in Texas, nel 1993. L’evento è iniziato con uno scontro a fuoco, il più violento dai dai tempi della guerra civile, e si è concluso con un incendio ripreso in diretta tv nazionale. Nel mezzo, 51 giorni di assedio che hanno coinvolto una setta religiosa e il suo leader, David Koresh. La miniserie è diretta da Tiller Russell, già noto per la regia di Night Stalker: caccia a un serial killer.

Com’è la docuserie su Waco

La docuserie esce su Netflix in occasione del trentesimo anniversario della tragedia. Include i filmati originali dei notiziari (anche quelli che non sono mai stati trasmessi in tv), le registrazioni dell’FBI girate all’interno dell’unità specializzata nei negoziati e diverse interviste inedite con persone che a vario titolo hanno preso parte al conflitto.

Tra le interviste, ci sono anche quelle ad alcuni giornalisti, a una delle mogli spirituali di David Koresh, all’ultima bambina rilasciata viva dal complesso, a uno dei cecchini dell’FBI impegnato nell’operazione e al capo dell’unità dell’FBI specializzata nei negoziati. 

Chi era la setta religiosa di Waco

Nel 1955, da uno scisma in una corrente apocalittica della Chiesa Avventista del settimo giorno, nacque la setta dei davidiani (Branch Davidians). Quando il fondatore morì, alcuni discepoli si contesero la leadership: “vinse” Vernon Howell, che prese poi il nome di David Koresh. Persuasivo e manipolatore, Koresh diceva di essere un profeta capace di parlare direttamente con Dio e il suo ruolo era quello di preparare la comunità all’imminente arrivo dell’Apocalisse. Raccolse intorno a sé alcune decine di adepti. L’uomo era sposato con una ragazza di quattordici anni (matrimonio legale in Texas, previo il consenso dei genitori) e ogni altra ragazza dai 12 anni in su doveva considerarsi sua sposa e avere rapporti con lui a scopo riproduttivo. Il gruppo iniziò ad accumulare molte armi.

Waco, la vera storia dell’assedio

In seguito alle denunce dei pochi fuoriusciti dalla setta, ad esempio per abusi su minori, e ad alcune inchieste giornalistiche, gli agenti federali organizzarono un sopralluogo. Il 28 febbraio del 1993 settantasei agenti, con un mandato di perquisizione, andarono alla sede della setta al Mount Carmel Center, Waco, Texas. Ne nacque una sparatoria in cui morirono quattro agenti e cinque davidiani. Arrivarono subito i rinforzi: sul posto erano presenti 900 agenti che tennero sotto assedio la sede della comunità per 51 giorni. Nel corso del blitz che chiuse l’operazione, l’edificio in cui i davidiani si erano barricati prese fuoco. Morirono 76 membri della setta, di cui 23 bambini. Tra i morti ci fu anche il leader David Koresh.

La gestione dell’operazione da parte degli agenti federali è stata a lungo oggetto di dibattito e contestazioni nell’opinione pubblica, così come l’attribuzione delle responsabilità delle vittime dell’assedio (alcune delle quali si ritiene potessero essere salvate). Ne seguì un processo, ma dopo sette anni le azioni legali delle famiglie delle vittime furono respinte e di fatto si stabilì che gli agenti avevano agito nel modo corretto.

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