SCIENZA

La Luna inserita nell'elenco dei siti a rischio dal World Monuments Fund

La Luna vanta numerosi siti in pericolo, secondo il World Monuments Fund: ecco perché c'è un rischio concreto

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Per quanto possa essere assolutamente sorprendente, il World Monuments Fund ha deciso di inserire la Luna nell’ampia lista dei siti a rischio. Scendendo nel dettaglio, l’organizzazione ha spiegato come più di 90 siti lunari di enorme importanza potrebbero essere in pericolo.

La Luna a rischio

L’organizzazione globale World Monuments Fund lavora da anni per tenere alta l’attenzione sui siti del patrimonio culturale ritenuti in pericolo. Al tempo stesso lavora per raccogliere fondi, da sfruttare in loro soccorso.

L’elenco presentato quest’anno, però, supera nettamente i confini tracciati fino a oggi. Si va ben oltre Machu Picchu in Perù o l’antica città di Taz nello Yemen. Si è arrivati sulla Luna. Ecco cos’ha detto Benedicte de Montlaur, presidente e amministratore delegato dell’organizzazione: “La Luna sembra così lontana dalla nostra portata. Gli esseri umani però si avventurano sempre più nello spazio e, dunque, pensiamo che sia giunto il momento di organizzarci”.

Lo sguardo è rivolto nel dettaglio ai tantissimi detriti spaziali, in aumento considerevole a causa della nuova corsa allo spazio. Si aggiunge inoltre il rischio rappresentato dal turismo in orbita e non solo. Per questo motivo il nostro satellite naturale rientra nella lista dei 25 siti in pericolo.

Il futuro dello spazio

Si sta immaginando, comprensibilmente, un differente rapporto nel prossimo futuro tra l’uomo e lo spazio aperto. Sempre più persone ricche si recheranno al di fuori della nostra orbita. Si prevede che questo sarà un mercato sempre più allettante e, col tempo, aperto al pubblico di massa.

Si avverte come più di 90 siti importanti sulla Luna potrebbero essere danneggiati. In particolare l’allarme risuona per Tranquillity Base, ovvero il sito dell’atterraggio dell’Apollo 11. Potrebbe divenire una località turistica, in qualche modo.

Dal 2020 gli Stati Uniti e altri 51 Paesi hanno firmato quelli che sono noti come gli Accordi di Artemide. Si tratta di un impegno non vincolante che ha delineato norme specifiche per lo spazio esterno. Il tutto all’insegna della preservazione del patrimonio spaziale, compresi “siti di atterraggio robotico, manufatti, veicoli spaziali e altre prove di attività sui corpi celesti”. Si mirava inoltre a tutelare i siti lunari tramite un accordo separato, e soprattutto vincolante, delle Nazioni Unite, ma i progressi in tal senso sono stati scarsi.

Il tesoro lunare

Sappiamo che la Luna rappresenta a suo modo una sorta di forziere del tesoro. Oltre agli orbiter e ai ranger sparsi sulla sua superficie, trovano spazio anche svariati artefatti della nostra cultura planetaria.

Basti pensare ad esempio al ramoscello d’ulivo d’oro lasciato dagli astronauti dell’Apollo 11, a simboleggiare la pace. Spazio poi a un razzo SpaceX, che ha trasportato 125 sculture in miniatura dell’artista Jeff Koons sulla superficie della Luna. Tra rifiuti in aumento e possibili predoni, dunque, i prossimi anni potrebbero essere a dir poco delicati per l’amato e cruciale satellite.

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