SCIENZA

Rilevata nube di particelle intorno alla Terra, sono fasce di radiazione

La missione Jupiter Icy Moons Eplorer sorprende gli esperti e mostra nel dettaglio la fascia di radiazioni della Terra: c'è speranza per l'avvicinamento a Giove

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Fonte: ESA/NASA/Johns Hopkins APL/Josh Diaz

Un importante aggiornamento è giunto dalla missione Jupiter Icy Moons Eplorer, meglio nota semplicemente con la sigla JUICE, condotta dall’Agenzia Spaziale Europea (ESA). Abbiamo ricevuto le immagini più dettagliate mai ottenute della fascia di radiazioni della Terra. Di seguito riportiamo nel dettaglio qual è lo scopo di tale missione e cosa gli esperti sono riusciti a rilevare in queste nuove fotografie spaziali.

La missione JUICE

La missione Jupiter Icy Moons Explorer è stata lanciata ad aprile 2023 e il suo percorso è tutt’altro che concluso. Questa navicella spaziale ha infatti dinanzi a sé ancora tanta “strada” da percorrere. L’obiettivo ultimo è il raggiungimento di Giove, così come tre delle sue lune più grandi, Ganimede, Callisto ed Europa. Prima d’allora, però, si cimenterà in svariate assistenze gravitazionali. Tra queste si annovera anche una manovra che non ha precedenti, sfruttando tanto la Terra quanto la Luna.

Quest’ultima si è già svolta, a dire il vero, ad agosto 2024. Nel corso dell’esecuzione, JUICE ha portato a termine diversi test dei propri strumenti prima di iniziare a raccogliere dati sulle lune di Giove. In questa fase delicata sono stati sfruttati differenti strumenti. Ne indichiamo uno nello specifico, appartenente alla NASA. Si tratta del Jovian Energetic Neutrals and Ions (JENI). Quest’ultimo è stato in grado di catturare un’immagine della Terra in fase d’allontanamento.

Il meccanismo di JENI, ha spiegato Patricia Talbert, membro del team di difesa planetaria della NASA, prevede l’uso di particolari sensori. Questi sono stati studiati per poter rilevare atomi neutri energetici emessi da parte di particelle cariche. Le stesse che interagiscono con il gas idrogeno atmosferico esteso, che circonda il nostro pianeta. Sfruttando questo metodo, gli esperti sono stati in grado di ottenere una visione chiara e dettagliata delle fasce di radiazioni terrestri, che risultano invisibili all’occhio umano.

Nube di particelle

Oltre quella che è l’orbita terrestre bassa, la Terra è circondata da fasce di radiazioni. Si fa riferimento a queste come alle Fasce di Van Allen (in onore di James Van Allen, celebre astrofisico). Queste sono il frutto dell’azione della magnetosfera del nostro pianeta. Al suo “interno” risultano intrappolate particelle di radiazione a elevata energia. Di fatto, il loro compito è quello di proteggere il nostro pianeta dalle tempeste solari e dal vento solare.

Tanto lo strumento JENI della NASA quanto il Jovian Energetic Electrons (JoEE) hanno raccolto dati molto rilevanti. Nello specifico si parla di dettagli sull’interazione tra la superficie della Luna e l’ambiente spaziale. Il tutto in un arco temporale di 30 minuti (tanto è durato il sorvolo).

Stando alle parole del vice capo di JENI, Matina Gkioulidou, si è stati in grado di catturare nel dettaglio l’ampio anello di plasma caldo che circonda la Terra. Qualcosa che, con questo grado di precisione, non era mai avvenuto prima. Tutto ciò ha suscitato un generale entusiasmo per il proseguo della missione verso Giove.

Si promette infatti un insieme di risultati straordinari. Nonostante il completamento sia ancora distante, l’uso di svariati strumenti a disposizione promette nuovi scenari emozionanti per la ricerca spaziale. Occorrerà avere soltanto ancora un po’ di pazienza. Dopo altri due sorvoli della Terra e uno di Venere, ci si indirizzerà verso Giove, che dovrebbe essere raggiunto nel 2031.

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