Libero
SCIENZA

Giove sta cambiando aspetto e ora gli scienziati sanno il perché

Per anni gli astronomi hanno osservato la Grande Macchia Rossa di Giove e adesso è sicuro: negli ultimi 50 anni le sue dimensioni si sono ridotte

Pubblicato:

Giove Fonte foto: 123RF

Moltissime persone sono convinte che i corpi celesti presenti nell’Universo siano in qualche modo immutabili, cristallizzati e sempre uguali a loro stessi. Le cose (ovviamente) non stanno così e l’ultima dimostrazione ce la dà nientemeno che Giove, che di recente è diventato un osservato speciale per via della sua Grande Macchia Rossa.

Quella che, a una semplice osservazione, può sembrare né più né meno che una variazione cromatica è in realtà una vasta tempesta anticiclonica che esiste da almeno 300 anni, ma che negli ultimi anni sta mutando. Per la precisione, la Grande Macchia Rossa si sta rimpicciolendo e fino ad adesso nessuno si spiegava quali fossero i motivi di questa particolare contrazione: solo un recente studio potrebbe aver svelato l’arcano.

Cos’è la Grande Macchia Rossa?

Come abbiamo già accennato, la Grande Macchia Rossa di Giove è una tempesta anticiclonica. Per la precisione, la più grande del Sistema Solare. Posta a 22° sotto l’equatore del pianeta, ruota in verso antiorario e fino a 50 anni fa talmente grande da poter contenere idealmente tre Pianeti delle dimensioni della Terra. La sua lunghissima durata è dovuta al fatto che non trova attriti come potrebbe accadere sul nostro Pianeta, continuando a infuriare indisturbata.

Nonostante ciò, però, la Grande Macchia Rossa sta vedendo via via diminuire il suo diametro. Dapprima si è registrata una leggerissima riduzione nel corso del XX secolo, ma dall’inizio dell’XXI il ritmo è diventato molto più serrato: quasi 1.000 km all’anno, con mutazioni visibili nella forma, che sta diventando sempre più rotonda.

Cosa sta succedendo alla tempesta di Giove?

La comunità scientifica si è interessata sin da subito ai cambiamenti della Grande Macchia Rossa, ma negli ultimi anni i team impegnati a venire a capo dei suoi misteri si sono moltiplicati. Proprio di recente un gruppo di studiosi della Yale University sembra aver raggiunto un punto cruciale, dando una spiegazione dettagliata e attendibile grazie a una ricerca pubblicata su Science Direct.

A quanto pare la riduzione delle dimensioni della Grande Macchia Rossa sarebbe da imputare alle interazioni tra questo enorme fenomeno atmosferico e una serie di tempeste più piccole. Utilizzando delle simulazioni 3D delle i ricercatori di Yale hanno infatti scoperto che proprio le tempeste più piccole avrebbero sempre nutrito e fatto ingrandire la Macchia, dunque l’attuale restringimento sarebbe dovuto alla loro mancanza nella sua “dieta”.

La dieta della Grande Macchia Rossa

In campo scientifico questa interazione non è certo una novità, anzi. In realtà i ricercatori hanno basato la loro modellazione su sistemi di alta pressione di lunga durata osservati proprio sulla Terra. Questi sistemi, noti come bolle (o cupole) di calore, si riscontrano in maniera piuttosto regolare alle medie latitudini della Terra e, per altro, svolgono un ruolo importante in eventi meteorologici estremi come ondate di calore e siccità.

Queste regioni di alta pressione persistenti mantengono la loro presenza e le loro dimensioni con l’aiuto di eventi meteorologici più piccoli nelle vicinanze, che le sostengono e le amplificano. Tornando a Giove, attualmente l’idea che questo modello si presenti sul pianeta e che dunque sia in corso una “dieta”è la più verosimile, ma i ricercatori di Yale hanno affermato che applicheranno ulteriori modelli per perfezionare e confermare le nuove scoperte.

Libero Shopping