SCIENZA

"I Neanderthal erano più umani di quanto si pensi": lo studio in Italia

E se i Neanderthal fossero molto più simili all'Homo sapiens di quanto si pensi? Un nuovo studio a Riparo Bombrini, in Ligura, fa nuova luce sull'argomento.

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Un nuovo studio da uno dei più interessanti siti archeologici italiani, Riparo Bombrini in Liguria, fa luce sui Neanderthal evidenziando come fossero più “umani” di quanto si pensi. Mappando la distribuzione di strumenti in pietra, ossa di animali, ocra e conchiglie marine sulla superficie del sito, un team di ricercatori dell’Università di Genova e dell’Università di Montréal ha identificato dei veri e propri modelli organizzativi degli spazi messi in atto dai Neanderthal alla stregua di quelli tipicamente Homo sapiens.

Il nuovo studio sui Neanderthal a Riparo Bombrini

Come si legge nello studio dal titolo Homo sapiens and Neanderthal Use of Space at Riparo Bombrini (Liguria, Italy) pubblicato lo scorso gennaio sulla rivista Journal of Archaeological Method and Theory, combinando le analisi spaziali sul celebre sito archeologico ligure di Riparo Bombrini con studi sulla tecnologia litica, resti faunistici e conchiglie marine, gli scienziati coinvolti sono stati in grado di dipingere un quadro completo delle somiglianze e delle differenze comportamentali tra Neanderthal e Homo sapiens.

“La omogeneità nella distribuzione spaziale suggerisce una struttura sottostante nel modo in cui questi antichi esseri umani utilizzavano lo spazio – ha affermato Amélie Vallerand, dottoranda presso l’Università di Montréal -. Contando il numero di unità contigue dello stesso tipo di cluster, potremmo discernere modelli che ci aiutino a identificare le attività svolte da questi gruppi. L’applicazione di metodi quantitativi e statistici ci ha permesso di ridurre significativamente i pregiudizi e di fornire prove convincenti che vanno oltre le descrizioni qualitative dell’organizzazione spaziale”.

Somiglianze tra Neanderthal e Homo sapiens

Per spiegarlo con parole semplici, mediante questa analisi il team di ricerca è giunto alla conclusione che i Neanderthal dimostrano inattese somiglianze con l’Homo sapiens per quanto concerne l’uso strutturato dello spazio e l’organizzazione e suddivisione dello stesso in base al tipo di attività al quale questo era destinato.

Gli spazi erano suddivisi suggerendo una capacità cognitiva in merito all’organizzazione degli stessi più elevata di quanto si pensasse, erroneamente. Ci sono elementi che si ripetono in modo costante e coerente, come la posizione dei focolari o quella delle fosse dei rifiuti, tanto per citare degli esempi.

Ma le somiglianze con i sapiens non si riducono a questo. I Neanderthal articolavano gli spazi seguendo ben precise strategie di uso del territorio e di mobilità, quindi tenendo conto della durata dell’occupazione, del numero di elementi che vi vivevano e del tipo di attività intraprese. Una vera e propria pianificazione territoriale che teneva conto anche della possibile rioccupazione degli spazi in un tempo successivo.

“C’è una logica di fondo su come è stato utilizzato lo spazio, indipendentemente da quale specie fosse presente in quel momento – scrivono gli autori dello studio -. Come l’Homo sapiens, i Neanderthal organizzavano il loro spazio vitale in modo strutturato, a seconda dei diversi compiti che vi si svolgevano e delle loro esigenze. Quindi questo è ancora un altro studio che indica che i Neanderthal erano più ‘umani’ di quanto generalmente si pensi“.

Il team di ricerca ha individuato anche delle differenze, come un modello di intensità inferiore rispetto alle occupazioni dell’Homo sapiens con meno cluster di artefatti presenti nel sito di Riparo Bombrini. Vale a dire, i Neanderthal usavano sporadicamente questo territorio mentre l’Homo sapiens vi soggiornava per periodi più lunghi con l’obiettivo di adattarvisi. Un nuovo e importante studio che sottolinea l’importanza di confrontare Neanderthal e Homo sapiens all’interno dello stesso sito.

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