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Netflix chiude il Team Blue, cosa cambia per gli abbonati

Netflix starebbe per dire addio al mondo dei videogiochi tripla A. Secondo Game File, l’azienda avrebbe chiuso il Team Blue e il progetto a cui stava lavorando

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Fonte: Netflix

Secondo le indiscrezioni condivise da Stephen Totilo, giornalista specializzato nel settore dei videogame che scrive su Game File, Netflix avrebbe chiuso il Team Blue, lo studio fondato circa due anni fa al colosso dello streaming con l’obiettivo di realizzare giochi tripla A che avrebbero dovuto proiettare l’azienda nel mercato dei videogiochi di altissimo livello.

Un intento che la piattaforma ha provato a realizzare ma che, a quanto pare, potrebbe non vedere mai la luce, con buona pace delle IP (“Intellectual property“, le idee e i concept di nuovi giochi) che, sempre stando alle indiscrezioni condivise da Totilo, erano già in via di sviluppo.

Perché Netflix ha chiuso Team Blue

La notizia della chiusura dello studio arriva come un fulmine a ciel sereno, anche perché il colosso dello streaming negli ultimi anni ha a più riprese confermato la volontà di voler entrare da protagonista nel settore dei videogiochi e, in particolare, del cloud gaming.

Da quel che sappiamo, c’era molta carne al fuoco negli uffici di Team Blue e gli sviluppatori erano al lavoro su “diversi giochi AAA multipiattaforma dal budget elevato” e anche a “un’IP originale“. Informazioni piuttosto vaghe, certo, ma che comunque permettono quantomeno di farsi un’idea dell’impegno richiesto da Netflix a questo studio, almeno all’inizio della collaborazione.

Altra prova della centralità del progetto è stato l’arruolamento tra le fila dello studio di alcuni nomi noti del settore come Chacko Sonny (che ha lavorato ad Overwatch), Rafael Grassetti (ex volto noto di Sony Santa Monica e che, tra le altre cose, ha lavorato anche a God of War) e Joseph Staten (uno degli sviluppatori di Halo Infinite).

Per questo motivo la chiusura dello studio è sembrata davvero inaspettata e, per certi versi, anche un’occasione sprecata.

Quale è la strategia di Netflix

Se le indiscrezioni condivise da Stephen Totilo si riveleranno fondate, Netflix avrebbe chiuso il Blue Studio così repentinamente da non dare agli sviluppatori nemmeno il tempo di portare a conclusione il primo progetto a cui stavano lavorando, rendendo di fatto vano quanto fatto fino a questo momento (e tutti gli investimenti al riguardo).

Per ora, non sono ben chiari i motivi della decisione ma, secondo alcuni, è più che probabile che il colosso dello streaming abbia deciso di rivedere la propria strategia per l’ingresso nel settore dei videogiochi, focalizzando la sua attenzione principalmente sul mobile. Sembrerebbe, infatti, che il taglio riguardi solo il Team Blue, mentre gli altri studi che si occupano di videogiochi per smartphone sarebbero ancora operativi.

È anche vero che quanto fatto fino a questo punto è palesemente focalizzato verso i titoli del genere inclusi in Netflix Games che sono già più di 100 e hanno superato i 210 milioni di download anche se, a onor del vero, circa 40 milioni di download sono dovuti all’arrivo sulla piattaforma di GTA 3, GTA Vice City e GTA San Andreas.

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