SCIENZA

Oro e gemme preziose: ritrovato un tesoro antichissimo d'inestimabile valore

Ci vogliono anni, talvolta decenni, per riuscire a scovare reperti e tesori preziosi di epoche antiche: a un apprendista è bastato un giorno.

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L’antico complesso archeologico di Haithabu-Danewerk nell’estremo nord della Germania, che è Patrimonio dell’Umanità dell’UNESCO, ha fatto da scenario a un ritrovamento davvero inaspettato. Tutto si deve a un apprendista di nome Nicki Andreas Steinmann, impegnato in un corso di formazione volto all’utilizzo del metal detector. Chiamatela “fortuna del principiante”, sta di fatto che il giovane Nicki ha trovato un tesoro di inestimabile valore, risalente a moltissimi secoli fa.

Ritrovamento di inestimabile valore in Germania

Sebbene qui in Italia possa sembrare alquanto insolito, non è raro che in Germania si compiano vere e proprie campagne di ricerca mediante metal detector in determinate aree di interesse. Attività che può coinvolgere praticamente chiunque, dagli archeologi professionisti ai semplici curiosi, fino addirittura ai cosiddetti “cercatori” formati e autorizzati in tutto e per tutto dallo Stato (con tanto di corso, prove sul campo ed esame finale). Ecco perché il giovane Nicki Andreas Steinmann si è ritrovato protagonista di una scoperta inaspettata all’interno del celebre sito archeologico di Haithabu, al confine con Danewerk, un antichissimo complesso vichingo che è stato nominato Patrimonio dell’Umanità dell’UNESCO.

Era una normale giornata di formazione per l’apprendista cercatore che, per esercitarsi, aveva ricevuto dall’allenatore sul campo Arjen Spießwinkel il suo pezzetto di terreno da esplorare. Una prova come le precedenti già eseguite anche dai colleghi, finché il suo metal detector non ha cominciato a suonare rilevando delle forti tracce metalliche. Coadiuvato dagli istruttori Ralph Paustian e Tim Johannsen, Steinmann ha rimosso una piccola porzione di terreno e solo a quel punto i presenti si sono resi conto di esser di fronte a uno spettacolo davvero unico: oro, gemme preziose e monete risalenti a molti secoli fa.

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Oro e pietre preziose, il tesoro nascosto di origine bizantina

Per decenni archeologi dilettanti e professionisti hanno lavorato insieme per esplorare la regione dello Schleswig-Holstein alla ricerca di reperti preziosi ed ecco che, all’improvviso, a fare una delle scoperte più importanti degli ultimi decenni è un giovane apprendista. Come spiegato da Ulf Ickerodt, Direttore del Dipartimento Archeologico Statale dello Schleswig-Holstein (ALSH), si tratta di un’incredibile collezione di manufatti: “Il tesoro consisteva in due orecchini d’oro di altissima qualità incastonati con pietre semi-preziose, una spilla pseudo-moneta dorata, due anelli da dito tempestati di pietre dorate, un frammento di anello, un piccolo disco traforato precedentemente dorato, una spilla ad anello e circa 30 monete d’argento, alcune delle quali molto frammentate”.

La cosa incredibile non è tanto il valore intrinseco dei metalli e delle pietre preziose ritrovati, piuttosto la varietà di lavorazioni di tali materiali. Tanto per cominciare gli orecchini probabilmente risalgono al 1.100 d.C. e sono realizzati secondo la tradizione degli orafi bizantini, mentre le 30 monete d’argento sono databili al periodo del Re danese Valdemar II, che regnò dal 1202 al 1227. E ancora il tesoro comprende l’imitazione di un dinaro d’oro almohade, ovvero una moneta islamica risalente al califfato che governò la Spagna meridionale e l’Africa settentrionale tra il XII e il XIII secolo, convertita in tempi successivi a spilla-gioiello.

La scoperta lascia spazio a molti interrogativi. Non si conosce l’esatta natura del tesoro, se sia appartenuto a qualcuno o fosse il risultato di furti, o ancora se la sua sepoltura fosse in qualche modo legata a chissà quale rituale. Al momento conosciamo solo il suo inestimabile valore e sappiamo che, circa 800 anni fa, qualcuno decise di nasconderlo per poi riprenderlo. Cosa, quest’ultima, che non avvenne mai.

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