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Cosa sappiamo del meteorite caduto in Italia

Lo hanno chiamato il "meteorite di San Valentino", e si è schiantato qualche giorno fa in Italia: ecco cosa abbiamo scoperto, grazie ai frammenti recuperati.

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Il cielo offre sempre uno spettacolo meraviglioso, ma ci sono occasioni in cui sembra davvero di assistere ad un evento magico. È proprio quello che è accaduto nella notte di San Valentino, quando molti innamorati hanno potuto ammirare un meteorite solcare la volta celeste con una scia luminosissima, prima di entrare nell’atmosfera e schiantarsi a terra. Con grande sorpresa, nel Sud Italia sono stati recuperati diversi frammenti in perfetto stato di conservazione, che ci forniranno molte importanti informazioni.

A San Valentino, è caduto un meteorite in Italia

Lo hanno chiamato il “meteorite di San Valentino”, e nome migliore non poteva esserci: nella sera dedicata agli innamorati, quella del 14 febbraio 2023, in tantissimi hanno assistito al passaggio di questa grande roccia avvolta da un intenso bagliore che ha illuminato il cielo notturno. Il bolide, che ha solcato la volta celeste nel Sud Italia, è poi precipitato a terra spegnendosi in una scia infuocata. Secondo i primi calcoli degli esperti, lo schianto sarebbe avvenuto alle porte della città di Matera, in Basilicata. Quello che è accaduto è un evento abbastanza raro, perché in pochissime occasioni un meteorite si è abbattuto così vicino ad un centro abitato, in un luogo in cui è possibile trovare facilmente qualche frammento.

In effetti, questo è proprio ciò che è successo. Alcune persone sono infatti riuscite ad individuare pezzi di roccia proveniente dallo spazio, quasi come nei racconti di fantascienza. Il primo rinvenimento è avvenuto per caso: nei giorni seguenti al passaggio del meteorite, due fratelli materani sono saliti sul tetto dell’abitazione dei loro genitori per controllare i pannelli solari e ne hanno trovato uno danneggiato. Sul balcone hanno poi scoperto la causa. Qui hanno infatti individuato due pezzi di roccia che, dopo l’impatto, si sono sgretolati in 12 frammenti e in una serie di minuscole scaglie simili a sabbia. In totale, sono riusciti a raccogliere circa 70 grammi di materiale spaziale: si stima che il meteorite, dopo aver attraversato l’atmosfera, pesasse circa 400 grammi.

Cosa sappiamo del “meteorite di San Valentino”

I frammenti di meteorite sono importantissimi per gli scienziati, perché permettono loro di studiare del materiale proveniente dallo spazio e di capire meglio ciò che accade nell’Universo. Quelli ritrovati a Matera sono stati subito spediti presso i Laboratori Nazionali del Gran Sasso per essere analizzati, in un lungo lavoro che – secondo le prime stime – dovrebbe durare un anno. La cosa più interessante è che i frammenti caduti sul balcone materano sono in ottimo stato di conservazione, non avendo toccato ambienti “contaminati” come acqua o terra.

“Il materiale, che è morbido e simile alla sabbia, è molto puro. Quasi come se lo avessimo raccolto direttamente dallo spazio” – ha affermato Carmelo Falco, astronomo e rappresentante di PRISMA, il network che monitora i nostri cieli. Gli scienziati dei Laboratori del Gran Sasso misureranno gli isotopi dei frammenti, quindi effettueranno indagini petrografiche e analisi al microscopio ottico ed elettronico. Grazie alla collaborazione con la Open University di Milton Keynes, in Inghilterra, sarà possibile fare anche indagini con isotopi a ossigeno. E presto avremo informazioni nuove sul “meteorite di San Valentino”.