Papà nei videogiochi: eroi, guerrieri e figure imperfette
I videogiochi ci hanno regalato figure paterne forti, complesse e spesso controverse. Ecco una selezione dei padri più iconici del mondo videoludico.
La paternità nei videogiochi è stata raccontata in modi molto diversi: alcuni personaggi incarnano il sacrificio e l’amore incondizionato, altri mostrano quanto possa essere difficile il rapporto tra genitore e figlio. Per celebrare la Festa del Papà, abbiamo raccolto alcuni dei padri più memorabili del mondo videoludico, figure che hanno saputo emozionare i giocatori con le loro storie.
Joel Miller (The Last of Us): Il papà che ha trovato una seconda possibilità
Joel è probabilmente il padre più famoso (e controverso) del mondo dei videogiochi. Dopo aver perso la figlia all’inizio dell’apocalisse, è diventato un uomo duro e cinico. Ma l’incontro con Ellie cambia tutto: nonostante non sia sua figlia biologica, Joel sviluppa con lei un legame indissolubile, arrivando a considerarla la cosa più preziosa al mondo. Le sue scelte possono essere discutibili, ma dimostrano che un padre farebbe qualsiasi cosa per proteggere la propria famiglia, anche sfidando l’intero mondo.
Kratos (God of War): Il Dio della guerra che impara a essere padre
Kratos non è certo il prototipo del papà affettuoso. Per gran parte della sua vita ha vissuto nella rabbia e nella vendetta, ma nel reboot di God of War (2018) si trova ad affrontare la sfida più grande: crescere suo figlio Atreus. Per lui, la paternità è una questione di disciplina, forza e sopravvivenza, ma il viaggio con Atreus gli insegna che essere un padre significa anche mostrare empatia e fiducia. Anche il guerriero più spietato può diventare un buon genitore… con qualche difficoltà!
Geralt di Rivia (The Witcher): il padre adottivo più badass
Geralt di Rivia potrebbe non sembrare il tipo di uomo adatto alla paternità, ma il suo legame con Ciri dimostra il contrario. Nonostante non siano legati dal sangue, il Lupo Bianco cresce Ciri come sua figlia, insegnandole a combattere, a sopravvivere e a scegliere il proprio destino. Sotto la sua corazza da Witcher si nasconde un padre che farebbe qualsiasi cosa per la sua bambina, dimostrando che l’amore paterno non è una questione di DNA, ma di scelte e responsabilità.
Barret Wallace (Final Fantasy VII): Il duro dal cuore d’oro
Leader della resistenza contro la Shinra, Barret è un uomo forte e determinato, ma dietro la sua immagine da guerriero implacabile si nasconde un padre amorevole. Ogni sua azione è guidata dall’amore per Marlene, la bambina che ha adottato e che vuole proteggere a ogni costo. Anche se la sua lotta per un mondo migliore lo tiene spesso lontano da lei, il suo cuore appartiene sempre a sua figlia. È la prova che anche i combattenti più duri possono essere genitori straordinari.
Harry Mason (Silent Hill): Il papà disposto a scendere all’inferno per sua figlia
Il protagonista del primo Silent Hill incarna l’archetipo del padre pronto a tutto per il bene del proprio figlio. Quando sua figlia Cheryl scompare in una città infestata da orrori e incubi, Harry non esita un attimo a rischiare la vita pur di ritrovarla. Il suo viaggio è una dimostrazione perfetta dell’amore incondizionato di un padre, che affronta qualsiasi incubo pur di riportare sua figlia a casa.
Il peggior papà dei videogiochi? Heihachi Mishima (Tekken)
Non tutti i padri videoludici sono esempi positivi, e Heihachi Mishima è senza dubbio il peggiore di tutti. Il suo rapporto con il figlio Kazuya è fatto di lotte brutali, tradimenti e… qualche lancio giù da un vulcano! Più che un padre, Heihachi è un avversario spietato, simbolo di tutto ciò che un genitore non dovrebbe mai essere. Ma proprio per la sua malvagità leggendaria, è diventato un’icona del mondo dei videogiochi.
I videogiochi hanno raccontato la paternità in modi diversi: alcuni padri sono eroi disposti a sacrificarsi per i loro figli, altri lottano per imparare a essere migliori. In occasione della Festa del Papà, celebriamo questi personaggi che ci hanno fatto riflettere durante le ore passate davanti alle console, sul valore dell’essere genitori con tutte le loro imperfezioni, debolezze e momenti di grande forza.