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Passaporto elettronico: adesso si chiede così

Addio file in Questura o in Commissariato: a partire da luglio 2024 sarà possibile chiedere il passaporto elettronico in uno dei dodicimila uffici postali sparsi sul territorio italiano

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Richiedere il passaporto elettronico diventa più semplice e comodo in tutta Italia, grazie all’attivazione del sistema informatico Polis in tutti i 12.800 uffici postali sparsi sul territorio italiano. Lo ha reso noto il Direttore Generale di Poste Italiane Giuseppe Lasco al termine di un incontro con il ministro dell’Interno Matteo Piantedosi.

Il progetto Polis rientra nel Piano Complementare al PNRR e nasce per superare il digital divide nei centri urbani più piccoli e nei borghi geograficamente svantaggiati, ma nel caso del passaporto elettronico verrà usato soprattutto per sgravare le Questure e i Commissariati di Polizia dalla gran mole di lavoro derivante dalle tantissime richieste avanzate dai cittadini.

Passaporto alle poste: si parte da luglio

A partire da luglio 2024 sarà possibile chiedere il passaporto elettronico in tutti gli uffici postali attivi sul territorio italiano, che sono oltre 12 mila. Al momento ciò è possibile solo in un numero ristretto di uffici, quelli presenti nei Comuni italiani più piccoli.

Lasco ha spiegato che al momento gli uffici postali connessi al progetto Polis sono oltre 1.500, quindi poco più del 10%, ma sono stati già avviati 2.400 interventi di aggiornamento dei sistemi informatici e, promette il Direttore Generale, per luglio il lavoro sarà finito.

Con questo sistema, tra l’altro, è possibile richiedere il passaporto elettronico in Poste e riceverlo a casa, consegnato proprio dai postini.

Milioni di passaporto ogni anno

Storicamente, il passaporto è sempre stato un documento rilasciato dalla Questura o dai Commissariati. Oggi, però, queste limitazioni sono diventate insostenibili perché nel 2023 sono stati rilasciati ben 2,7 milioni di passaporti, che diventeranno 3,4 milioni nel 2024. Nel solo mese di aprile 2024 sono stati richiesti 354 mila passaporti.

E’ chiaro che, nell’epoca dell’identità digitale e dei nuovi progetti di wallet nazionali ed europeo, continuare a costringere i cittadini a rivolgersi alla Polizia per fare un documento è qualcosa di anacronistico.

Ecco, allora, che Poste Italiane, che è comunque un’azienda pubblica controllata dallo Stato Italiano ed è già uno dei provider che concedono lo SPID, mette a disposizione i suoi sportelli per sgravare la Polizia e agevolare i cittadini.

Dall’11 marzo è possibile chiedere il passaporto negli uffici dei Comuni minori, da luglio sarà possibile farlo in tutti gli uffici.

Il passaporto elettronico

Il passaporto elettronico è un documento disponibile dal 2006, che ormai ha sostituito al 100% il passaporto tradizionale. A prima vista il nuovo passaporto è identico al vecchio, ma c’è un dettaglio in più: un microchip che contiene alcune informazioni utili ad identificare il proprietario del documento.

Nel chip sono archiviate le stesse informazioni personali, presenti sul passaporto cartaceo, oltre a dati biometrici come l’impronta digitale. I dati sono protetti con firma digitale che impedisce la contraffazione del documento, rendendone inutile un eventuale furto.

C’è poi la zona di lettura ottica, che viene usata durante i controlli per leggere le informazioni sul contenuto tramite un terminale abilitato.

Come fare il passaporto alle poste

La procedura di rilascio del passaporto elettronico alle poste non richiede prenotazione, basta presentarsi allo sportello con:

  • Documento di identità in corso di validità
  • Codice fiscale
  • Due fotografie del volto identiche
  • Ricevuta di pagamento del bollettino per il passaporto (42,50 euro)
  • Una marca da bollo da 73,50 euro

In caso di rinnovo, e non di prima emissione, bisognerà consegnare il vecchio passaporto oppure una copia della denuncia di furto o smarrimento.

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