Il pianeta di ghiaccio LHS 1140 b potrebbe essere abitabile: la nuova scoperta
Cos'è l'esopianeta LHS 1140 b? L'ultima buona notizia sul fronte nuovi pianeti abitabili. Ecco perchè è così interessante
Per quanto non esista ufficialmente un progetto “Terra 2”, è innegabile come l’interesse del mondo della scienza per individuare un’alternativa valida per la vita umana sia concreto. Di tanto in tanto nuove alternative papabili giungono sul tavolo. Una ricerca viene pubblicata su una rivista autorevole e, di colpo, l’attenzione viene deviata su una potenziale soluzione, per quanto ipotetica. L’ultimo caso, in ordine temporale, è quello dell’esopianeta LHS 1140 b, che risulta essere promettente sotto tali aspetti.
Un nuovo pianeta abitabile
Perché lo sguardo dei ricercatori è di colpo puntato sull’esopianeta LHS 1140 b? Il motivo è presto spiegato: risulta uno dei più promettenti, tra i mondi conosciuti, a poter ospitare una potenziale atmosfera, così come (forse) un oceano di acqua liquida.
Lo ha sottolineato un team di ricerca guidato dall’Université de Montréal. Gli studiosi hanno combinato i dati ottenuti a dicembre 2023 dal telescopio spaziale James Webb, da anni ormai cruciale in differenti ambiti astronomici, con quelli delle missioni Spitzer (Hubble e TESS).
Il risultato è stato sorprendente, a dir poco. LHS 1140 b, per il quale magari un giorno avremo un nome più allettante e facile da pronunciare, come Terra 2 ad esempio, non è un mini-Nettuno. I risultati parlano chiaro e l’esopianeta, posto a 48 anni luce da noi, nella costellazione della Balena, non è un piccolo gigante gassoso. Era questa, infatti, la teoria avvalorata fino a poco tempo fa.
L’analisi suggerisce invece possa trattarsi di una super-Terra, la cui crosta potrebbe essere ghiacciata come la luna di Giove, Europa. Potrebbe soprattutto vantare un’atmosfera di azoto, proprio come quella della nostra casa, ospitando addirittura un oceano. C’è dunque speranza di vita, attuale e futura.
Il futuro di LHS 1140 b
Per quanto sembri di star parlando di fantascienza, l’idea di un altro pianeta “nei paraggi” adatto alla vita è decisamente realistica. Non è davvero pensabile che la Terra sia il centro di tutto e l’unico mondo adatto a ospitare forme sviluppate di vario genere.
Che sia questa l’epoca in cui gli esseri umani possano scoprirlo con certezza, è il vero dubbio. Torniamo però ai dati. LHS 1140 b è grande 1.7 volte la Terra. Orbita intorno a una nana rossa dalla massa ridotta, grande un quinto del Sole. È uno degli esopianeti più vicini al Sistema Solare, che sappiamo rientrare nella “zona abitabile” della nostra stella.
In questa parte di universo, gli esopianeti vantano temperature capaci di garantire la presenza d’acqua sulla loro superficie, in forma liquida. Un elemento cardine per lo sviluppo della vita, almeno per come l’abbiamo sempre conosciuta.
Le analisi rivelano che non è un mondo composto principalmente da gas, ma non solo. È anche meno denso di quanto previsto in precedenza, in relazione a un pianeta roccioso con composizione similare alla Terra. Ciò suggerisce una presenza d’acqua pari al 10-20% della massa.
Per quanto riguarda l’atmosfera, invece, potrebbe averne una ricca di azoto. Almeno in potenza, sarebbe simile alla nostra, che è composta per il 78% da azoto. Un risultato ancora provvisorio, quello tra le mani degli esperti, ma una conferma di tale aspetto suggerirebbe come il pianeta abbia mantenuto un’atmosfera sostanziale, creando condizioni adatte a supportare acqua liquida in superficie.