Così ci muoveremo sulla Luna: presentato il primo mezzo interplanetario
FLEX è il primo veicolo interplanetario: è appositamente studiato per muoversi e trasportare merci sulla Luna, su Marte e su altri mondi
È stato presentato il 10 Marzo il primo rover progettato e costruito per le future missioni della NASA sulla Luna e su Marte. A realizzarlo la start-up Venturi Astrolab del CEO Jaret Matthews, uno che ha passato gli ultimi vent’anni a progettare rover e capsule spaziali per conto di SpaceX e del Jet Propulsion Laboratory della NASA.
FLEX, l’Uber della Luna
Il rover di Astrolab si chiama FLEX, che sta per Flexible Logistics and Exploration, ed il suo scopo è quello di supportare “le operazioni umane, la scienza robotica, l’esplorazione, i trasporti, la costruzione e le altre attività critiche per consentire una presenza umana sostenibile sulla Luna”.
Il disegno ispiratore è quello di un’umanità interplanetaria, spesso evocato da Elon Musk, capace di stabilire una presenza vitale e quotidiana nello spazio, oltre l’orbita bassa della Terra.
“Vogliamo essere l’UPS, la FedEx e l’Uber della Luna”, ha dichiarato Matthews a The Verge: il progetto a medio termine, spiega il CEO di Astrolab, non si fermerà dunque alla missione Artemis, per cui già pare la startup sia già in contatto con la NASA, ma punta a costruire una vera e propria flotta di FLEX da mettere a disposizione delle Agenzie Spaziali e dei voli commerciali verso la Luna e Marte.
Mentre infatti sono tutti occupati a progettare e costruire i mezzi che porteranno i prossimi uomini sulla Luna – razzi e lander che permetteranno di atterrare e trasportare merci sulla superficie di altri mondi – sono ancora poche le soluzioni in campo per quanto riguarda la logistica “lunare”.
“Aziende come SpaceX e Blue Origin stanno risolvendo il problema del trasporto sulle lunghe distanze, e noi vogliamo risolvere il problema del trasporto locale”, ha affermato Matthews, “definendo lo standard per la logistica lunare”.
Come funziona il rover lunare
Astrolab ha già costruito un modello in dimensioni reali del rover FLEX, che è stato testato nel deserto californiano con la collaborazione dell’ex astronauta canadese Chris Hadfield, quello che alcuni ricorderanno per la splendida interpretazione di Space Oddity di Bowie sulla Stazione Spaziale Internazionale.
FLEX potrà essere manovrato da remoto oppure essere guidato fisicamente da una crew di due astronauti e potrà trasportare diversi oggetti, secondo una capacità di carico che rispetti degli standard simili a quelli usati per le navi container sulla Terra.
La versione finale di FLEX peserà circa 500 chili e sarà in grado di adattarsi ad un ambiente decisamente ostile come quello della Luna, con lunghi periodi di buio totale e temperature che scendono fino a -130 gradi. FLEX userà dei pannelli solari da 3 metri quadri ognuno ma anche delle batterie interne che gli permetteranno di superare la lunghissima notte lunare senza luce.
L’idea alla base di FLEX è, neanche a dirlo, la flessibilità: potrà essere trasportato su diversi razzi vettori e potrà essere utilizzato in diversi assetti che permettono le attività più disparate, dal trasporto di merci agli esperimenti scientifici. Sono previsti anche degli elementi modulari, come il braccio robotico da 6 gradi o l’interfaccia per la crew, che consentiranno a FLEX di supportare un ampio spettro di attività. Sulla Terra, sulla Luna, ed oltre.