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Starship, Elon Musk lancia il futuro verso lo spazio

Elon Musk presenta il futuro di Starship: la nave spaziale che porterà l'uomo su Marte ha un nuovo motore e ci si aspetta il primo test orbitale entro la fine dell'anno

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Elon Musk presenta Starship Fonte foto: ANSA

Erano due anni che non si avevano aggiornamenti ufficiali da SpaceX in merito a Starship, la colossale nave spaziale (quasi) pronta a portare gli uomini su Marte. Il grande evento che si è svolto il 10 Febbraio a Boca Chica, Texas, è stato la prima vera occasione per fare a Elon Musk tutte le domande messe via in questi due anni, e si preannunciava come ricco di importanti novità.

In sostanza, ci si aspettava una risposta almeno su tre grandi questioni, più o meno tecniche: a che punto sono i nuovi motori Raptor; quando vedremo Starship volare sul serio; come avverrà tutto questo – giacché la cosa non è ancora perfettamente chiara.

Perché Starship è il futuro

Le domande che tutti si facevano, in attesa della presentazione di Starship, riguardavano il quando e il come, in buona sostanza. Non il perché, il perché è chiaro. E invece Elon Musk inizia la presentazione della sua gigante creatura d’acciaio proprio spiegando perché: perché investire così tante risorse per andare su Marte quando non riusciamo a risolvere gravi problemi sulla Terra? E perché è importante pensare l’umanità come una specie interplanetaria?

“Prima di passare alle novità, è il caso che ci chiediamo: perché stiamo facendo questo? Voglio dire, è una cosa piuttosto grossa” dice Elon Musk indicando Starship appena dietro le sue spalle “ma quali sono i motivi profondi che ci spingono a fare questo?”.

Secondo Elon Musk l’umanità deve diventare una specie multiplanetaria non soltanto perché “c’è sempre una possibilità che le cose vadano male qui sulla Terra” come avvenne per i dinosauri, nonostante sia molto improbabile; in ogni caso, prima o poi, il Sole farà il suo corso e la vita sulla Terra sarà distrutta comunque, fra qualche milione di anni. È quindi fondamentale, secondo Elon Musk, che l’umanità “riesca ad arrivare anche oltre il Sistema Solare, per portare la vita con sé”.

Ma c’è anche un altro motivo, per sognare un progetto come Starship: “la vita non può essere fatta soltanto di problemi da risolvere” dice un ispirato Musk da un piccolo palco su fondo nero “devono esserci cose che ispirano, che toccano il cuore, che rendono le persone felici di alzarsi al mattino e pensare al futuro”.

L’idea che la fantascienza non sarà per sempre una fantasia, la prospettiva di un’umanità in grado di viaggiare tra pianeti e incontrare, magari, altre civiltà è per Elon Musk una di queste cose. E Starship è ormai in maniera piuttosto chiara l’all-in di SpaceX, il mezzo con cui realizzare il sogno di un’umanità multiplanetaria, con voli verso la Luna e Marte quasi ogni giorno, ed una presenza stabile dell’umanità oltre i confini dell’atmosfera terrestre.

A coloro che accusano i miliardari di curarsi di più delle faccende spaziali che non dei problemi urgenti sulla Terra, Musk risponde in maniera cristallina: tutti dovremmo essere d’accordo sul fatto che prima di colonizzare Marte dovremmo risolvere i nostri problemi “interni”, tant’è che l’intero budget annuale della NASA copre a malapena lo 0,36% delle spese del governo americano – un compromesso che si può accettare, secondo Musk.

Come colonizzare Marte

Ma tornando ai quando e ai come: dopo una lunga presentazione del Raptor 2, il nuovo motore che SpaceX sta sviluppando per Starship, Elon Musk inizia a parlare di tempistiche. Diventare una specie multiplanetaria, dal punto in cui siamo ora, richiede una enorme accelerazione della produzione e dello sviluppo di nuove tecnologie aerospaziali.

Elon Musk dice che a SpaceX stanno costruendo un nuovo Raptor 2 ogni settimana – una velocità folle, per la costruzione del motore di un razzo. Ma Starship ne monta 29, e ne avrà 33 nella prossima versione, quindi costruirne uno ogni settimana è lo stretto necessario per completare una nave ogni anno – che sia per i test o per le missioni su Marte.

Quanto al ritmo delle missioni, la cosa si fa ancora più interessante: SpaceX punta ad offrire un volo ogni tre giorni, per arrivare all’obiettivo finale che vede una cosa come tre lanci per il pianeta rosso ogni giorno. E rivolgendosi al pubblico di Boca Chica – che ormai è diventata Starbase – assicura che non si vuole disturbare la popolazione locale: le prossime basi di lancio per Starship saranno probabilmente costruite in mezzo all’Oceano, dove il potente boato del razzo più potente mai realizzato non può disturbare – neanche se dovesse tuonare più volte al giorno.

Quando vedremo Starship in orbita? Al netto delle questioni amministrative, con la FAA (Federal Aviation Administration) che ancora non ha dato il via libera al volo, è piuttosto evidente che Starship sia in una continua fase di test. Ha cambiato forma, colore, materiale, motori, numero dei motori, persino nome. Tant’è che era questa la prima volta in cui veniva mostrata al mondo “al completo” per come dovrebbe essere in futuro, montata sul booster SuperHeavy e sulla base di lancio munita delle “chopstick” robotiche che serviranno ad accoglierla al rientro sulla Terra. Speriamo di vedere il primo test orbitale “entro la fine dell’anno”, è l’unica risposta alla domanda sul quando.

Il come è ancora in via di definizione: Starship sarà impegnata nelle missioni sulla Luna del programma Artemis della NASA, e Elon Musk ha confermato il progetto Dear Moon – un progetto artistico che prevede un viaggio di sette giorni in orbita intorno alla Luna organizzato dal miliardario giapponese Yūsaku Maezawa. Quel che è ormai chiaro è che la Luna sarà il primo passo verso Marte. È l’idea di un futuro possibile.