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La Luna potrebbe diventare la nuova riserva di "aria respirabile": com'è possibile

La regolite presente sulla Luna consentirà di estrarre "aria respirabile" da usare come propellente e scorta di ossigeno per gli astronauti

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Sulla Luna c'è tanto ossigeno da estrarre Fonte foto: 123RF

Se c’è una cosa che anche i meno esperti hanno capito della Luna, è che non esiste aria da respirare. Al contrario, il nostro satellite presenta tanto ossigeno che può essere estratto, per la precisione dalla regolite, vale a dire l’insieme di sedimenti, polvere e frammenti di materiale, che compongono lo strato più esterno. Tutto questo non poteva non incuriosire il mondo scientifico e non a caso l’Agenzia Spaziale Europea (ESA) ha già scelto le aziende che sperimenteranno l’estrazione di questo ossigeno così prezioso. Si tratta di una prima volta in assoluto per quel che riguarda il vecchio continente, dunque si può intuire quanto il momento sia emozionante.

Il consorzio che andrà ad estrarre “aria respirabile” dalla Luna sarà guidato dalla divisione inglese di Thales Alenia Space, ma sono presenti anche altri partner importanti, come ad esempio Open University e Redwire Space Europe. Si tratta di compagnie ed enti che hanno sede nel Regno Unito e l’obiettivo da raggiungere è presto detto. Si punta all’estrazione di un minimo di 50 ed un massimo di 100 grammi di ossigeno, anche se molto dipenderà dalla zona esatta del satellite in cui avverrà l’esperimento. In effetti, in base alla posizione, potrebbe esserci più o meno ossigeno e per questo motivo ancora non ci si può sbilanciare troppo con i numeri.

Ancora tanti dettagli da chiarire

Tra l’altro, questi particolari lavori sulla Luna non dovranno durare meno di 15 giorni, vale a dire una intera giornata lunare, come sottolineato dall’ESA. L’agenzia spaziale vuole che l’operazione sia all’insegna del minor spreco possibile. Questo significa che non si dovrà esagerare con il peso del materiale trasportato e bisognerà consumare poca corrente elettrica. Ma cos’altro si sa in merito all’esperimento? In realtà c’è ancora un grande mistero, visto che non è stato selezionato alcun lander per l’estrazione e non esiste nemmeno una data ufficiale per un eventuale lancio.

Estrazione lunare in grande quantità

Le missioni in programma sulla Luna nei prossimi anni sono diverse e l’ipotesi è che se ne possa sfruttare una per immagazzinare l’ossigeno e ottenere finalmente la tanto desiderata “aria respirabile” del nostro satellite. L’idea è quella di ritornare sulla Terra con un carico di 1500 chilogrammi, un totale ben diverso da quelli tradizionali di qualsiasi carico della NASA (ci si limita, infatti, di solito, a qualche centinaio di chili). Se tutto dovesse avere successo, allora potrebbe cominciare l’estrazione industriale vera e propria dell’ossigeno dalla regolite lunare, con prospettive economiche e scientifiche non indifferenti. A questo punto sorge spontanea una domanda: a cosa servirà tutta quest’aria?

Anzitutto, l’ossigeno potrebbe essere sfruttato come elemento di base per il propellente dei razzi, tenuto conto dell’aumento prevedibile delle missioni spaziali future. In questa maniera il carburante delle navicelle diventerebbe ancora più conveniente, come è facile immaginare. Inoltre, l’ossigeno in questione potrebbe servire come scorta preziosa per gli astronauti, una fonte di rifornimento di aria respirabile che è destinata a rendere ancora più lunghe le missioni stesse. La Luna va ancora esplorata con attenzione, per il momento l’ossigeno si trova soprattutto nei crateri del cosiddetto Polo Sud, ma l’impressione è che possa essere anche in altre zone.