SCIENZA

La prova delle onde gravitazionali apre una "nuova finestra sull'Universo": ecco cosa sappiamo

Teorizzate da Einstein, ora le onde gravitazionali ci aprono una nuova "finestra sull'Universo": gli astronomi hanno trovato la più importante prova della loro esistenza.

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Sono già state teorizzate il secolo scorso, ma della loro esistenza non si sono mai trovate prove certe: le onde gravitazionali potrebbero darci un nuovo punto di vista sull’Universo, ed è per questo che gli scienziati continuano a cercarle. A quanto pare siamo arrivati ad una svolta, perché gli scienziati hanno trovato quella che è la prova più importante finora mai individuata della loro esistenza.

Che cosa sono le onde gravitazionali

Le onde gravitazionali sono delle perturbazioni dello spaziotempo che si propagano con carattere ondulatorio. Il primo ad ipotizzare la loro esistenza è stato Albert Einstein, nell’ambito della teoria della relatività generale, ma in tutti questi anni nessuno è mai riuscito a trovare indizi che confermassero la presenza di queste emissioni. Almeno fino al 2016, quando un team di ricercatori del Caltech, del MIT e del LIGO (Laser Interferometer Gravitational-Wave Observatory) ha annunciato di aver ottenuto la prima prova sperimentale.

Gli esperti sono infatti riusciti a rilevare l’emissione di onde gravitazionali durante l’osservazione della fusione di due buchi neri. Quello che invece, fino ad oggi, non è mai stato individuato è l’esistenza di queste perturbazioni in presenza di due buchi neri in orbita l’uno attorno all’altro – e non in rotta di collisione. Anche su questo fronte sono stati compiuti passi da gigante, grazie all’impiego di uno strumento che si è già rivelato preziosissimo in passato. Si tratta del radiotelescopio Murriyang situato presso l’osservatorio di Parkes, in Australia, che nel 1963 ha captato le registrazioni effettuate sulla Luna durante la missione Apollo 11, immagini che sono rimaste nella storia.

La nuova scoperta

Il radiotelescopio Murriyang, oltre ad aver avuto un ruolo fondamentale in occasione dei primi passi dell’uomo sulla Luna, è tutt’oggi uno strumento molto importante. Viene utilizzato, ad esempio, per lo studio dei lampi radio veloci, e oggi si è rivelato prezioso per scoprire qualcosa sulle onde gravitazionali. Gli esperti del CSIRO, l’ente governativo australiano dedicato alla ricerca scientifica, stanno impiegando il radiotelescopio ormai da 20 anni per osservare una serie di pulsar millisecondo: si tratta di increspature dello spaziotempo che hanno quasi le stesse dimensioni della Via Lattea.

Di recente, proprio queste pulsar hanno permesso di trovare quella che oggi viene considerata la più importante prova dell’esistenza di onde gravitazionali. “Sono un modo completamente diverso di guardare l’Universo” – ha spiegato il dottor Andrew Zic, uno dei ricercatori del CSIRO. Queste emissioni offrono infatti una visione del tutto distante da quella che abbiamo finora avuto, grazie alle osservazioni nello spettro delle più svariate forme di luce, come i raggi X e le onde radio. E sono anche molto diverse dalle onde gravitazionali sperimentalmente individuate nel 2016.

“Stiamo vedendo qualcosa su una scala molto più ampia, ed è davvero emozionante perché è una nuova finestra sull’Universo. Saremo in grado di imparare molto sull’evoluzione delle galassie, e potenzialmente in futuro impareremo di più sulle strutture e sulla fluttuazione quantistica lasciate dal Big Bang“, ha dichiarato Zic. In tutto questo, il radiotelescopio Murriyang ha svolto una funzione fondamentale, grazie anche alla sua posizione nell’emisfero australe: è infatti nella porzione di cielo australe che si trova il centro della Via Lattea, ed è il punto d’osservazione perfetto per osservare la galassia.

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