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"È in arrivo un nuovo Big Bang": l'universo finirà in un botto?

Un secondo Big Bang è alle porte? Secondo uno studio condotto da alcuni fisici teorici c'è una forte possibilità legata all'energia oscura

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Un nuovo Big Bang Fonte foto: 123RF

Sono davvero tantissime le domande che ogni giorno astronomi e fisici si pongono sul cosmo. Una di queste può sembrare in parte drammatica, ma inevitabile: come finirà esattamente l’Universo? C’è chi pensa che ci sarà una deflagrazione spaventosa, chi un lamento sommesso, ma esiste anche una terza via.

Come accertato da alcuni esperti, infatti, non è escluso un secondo Big Bang con tutte le conseguenze del caso. Le conclusioni di questi fisici teorici sono presto dette: l’universo stesso potrebbe non terminare mai. L’obiettivo del loro studio era quello di approfondire la natura dell’energia oscura, ma è andato oltre.

L’ipotesi del secondo Big Bang

Questa energia può accendersi e spegnersi a piacimento, contribuendo alla crescita del cosmo, ma anche a ridurlo delle dimensioni giuste per quello che sarebbe appunto il secondo Big Bang. La fase attuale è quella di un’espansione senza controllo dell’Universo. Non si è capito quale sia la ragione di questa accelerazione improvvisa, ma il nome del fenomeno è sempre lo stesso: energia oscura. Nel caso questo ingrandimento dovesse proseguire, allora il cosmo andrà a finire nell’oblio, con la conseguente distruzione della materia e delle radiazioni. Non è comunque la prima volta che si registra una crescita incontrollata, il precedente principale è stato anche il più spettacolare in assoluto.

Nei primi istanti del Big Bang, le energie e le varie densità erano talmente forti che la fisica attuale non è ancora in grado di descrivere. In seguito l’Universo ha vissuto un periodo di espansione rapida, puntualmente caratterizzato da dubbi e perplessità. Anche oggi gli astronomi si stanno chiedendo se l’accelerazione attuale e quella primordiale siano in qualche modo collegate tra loro. Lo studio dei fisici teorici citato in precedenza ha cercato di fornire qualche risposta in più, partendo da un modello dell’Universo in cui l’energia oscura ha sempre avuto un ruolo preponderante. Lo scenario in questione comincia in una maniera ben precisa.

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Lo scenario del Big Bang che è stato esaminato

Questa energia riesce a guidare l’Universo fino a quando non raggiunge una determinata dimensione. A questo punto subentra una trasformazione del materiale energetico stesso e l’Universo è costretto a subire una contrazione. Poco prima di raggiungere uno stato di densità infinita, l’energia dà il via a un’accelerazione incredibilmente rapida e il ciclo riparte di nuovo. Il successo iniziale di questa visione fisica dell’ipotetico secondo Big Bang è stato evidente, anche se bisogna fare i conti con alcuni aspetti che non sono stati chiariti nel dettaglio. In diverse situazioni le domande sono rimaste senza risposta.

Ad esempio, i ricercatori che sono stati affascinati dall’ipotesi del secondo Big Bang non sono stati in grado di identificare una classe ben definita di energia oscura che potesse portare agli stessi risultati del primo scenario. Per riuscirci sono stati infatti costretti a inserire una serie di dati artificiali, oltre a valori inferiori rispetto a quelli previsti dalla meccanica quantistica per arrivare a risultati soddisfacenti. È indubbio come ci sia ancora molto da lavorare e da approfondire, ma questa terza via sta intrigando sempre più esperti e non è escluso che nei prossimi mesi ci sia qualche aggiornamento molto interessante.

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