SCIENZA

Respirare nello spazio, presto (forse) sarà possibile: la brillante intuizione

La scienza ha sempre cercato il metodo giusto per respirare nello spazio: una ricerca potrebbe essere riuscita dove molti hanno fallito

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Fonte: 123RF

Respirare nello spazio è impossibile: lo si è imparato da subito, l’assenza di ossigeno è uno dei problemi principali dei viaggi tra le stelle, tanto è vero che ogni astronauta deve dotarsi di tute speciali con dispositivi in grado di permettere ai polmoni di svolgere il loro compito. In un futuro non troppo lontano, però, tutto questo potrebbe cambiare.

Il condizionale è d’obbligo, ma alcuni ricercatori vogliono permettere all’uomo di respirare, “colonizzando” in questo modo tanti pianeti. Proprio di recente si è scoperto come sulla Luna ci sia ossigeno per ben 8 miliardi di persone, una novità che va di pari passo con quella rivoluzionaria degli scienziati.

Una particolare tipologia di batteri dovrebbe essere in grado di permettere di respirare nello spazio, agevolando di parecchio i viaggi spaziali. In base a quanto si è appreso, il merito sarebbe tutto dei cosiddetti cianobatteri, gli organismi unicellulari di cui fanno parte le alghe azzurre, le alghe verdi-azzurre o cianoficee. L’obiettivo è quello di sfruttare questi stessi organismi su Marte, il pianeta che verrà presto “visitato” dall’uomo.

I batteri di cui si sta parlando, infatti, sono capaci di trasformare l’anidride carbonica in prezioso ossigeno, un dato di fatto che è emerso al termine di uno studio lungo quattro anni. Il programma da mettere a punto è presto detto.

La vita su Marte

Per respirare nello spazio si dovrà anzitutto inviare i cianobatteri sul pianeta che si ha in programma poi di visitare, così da comprendere bene se il loro lavoro verrà svolto correttamente in presenza di altre atmosfere. Il vantaggio di questi batteri è soprattutto quello di resistere agli ambienti più ostili, di conseguenza dovrebbero sopravvivere senza problemi su Marte.

Secondo la NASA, grazie a uno scudo magnetico, il pianeta rosso sarà presto abitabile, dunque la ricerca sull’ossigeno non è affatto campata per aria. L’ambiente marziano, poi, sembra il più ideale per gli organismi unicellulari, “abituati” a sfruttare dei gas che si trovano proprio nell’atmosfera di Marte.

Le future missioni spaziali

In poche parole, con una bassa pressione, i cianobatteri dovrebbero restituire carbonio e azoto per respirare nello spazio senza alcun affanno. Tra l’altro, si pensa di impiegarli anche per il nutrimento di alcuni microbi, un ulteriore dettaglio che fa pensare quanto dovrebbero essere sostenibili le future missioni.

La NASA non vede l’ora di concretizzare il progetto, ma non è l’unica realtà che sta nutrendo un forte interesse nei confronti della particolare iniziativa. In prima fila ci sono compagnie private che hanno chiesto lumi agli scienziati autori della ricerca. Non se ne conoscono i nomi, ma non è difficile immaginare chi dovrebbe farsi avanti.

Elon Musk e la sua SpaceX vengono considerati da alcuni esperti come i soggetti che non vogliono farsi sfuggire la possibilità di far respirare nello spazio gli astronauti. D’altronde, l’imprenditore americano non ha mai nascosto i suoi progetti ambiziosi che riguardano Marte. Oltre alla volontà di costruire la Tesla sul pianeta rosso, il numero uno della compagnia automobilistica vorrebbe portare su questa superficie un milione di persone entro il prossimo trentennio. Non sarà più soltanto una questione di fantascienza, l’immaginazione di scrittori e sceneggiatori lascerà spazio alla realtà.

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