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Lo scienziato NASA: uno scudo magnetico renderà Marte abitabile

Un enorme scudo magnetico in grado di fermare l'azione del Sole sulla superficie di Marte: così il pianeta si terraformerà da solo, secondo Jim Green

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Terraformazione di Marte: con uno scudo magnetico avverrà da sola Fonte foto: 123RF - limbitech

La NASA ha appena presentato al mondo il suo nuovo Direttore Scientifico: sarà la dottoressa Katherine Calvin, già consulente per il clima per l’Agenzia Spaziale Americana. Prende il posto di Jim Green, che prima di sedere sullo scranno più alto del dipartimento scientifico dell’Agenzia è stato uno degli scienziati di punta della NASA per quasi quarant’anni e che, in vista della pensione, non ha alcuna intenzione di ritirarsi.

La terraformazione di Marte

In una recente intervista al New York Times, Jim Green torna su uno degli argomenti più scottanti per il futuro dell’esplorazione spaziale: la possibilità di terraformare Marte, ovvero di dotarlo di un’atmosfera che consenta agli uomini, in un futuro non troppo lontano, di viverci.

Tra le oltre 100 pubblicazioni scientifiche cui ha preso parte Green nel corso degli ultimi quarant’anni di storia della NASA, una di quelle cui pare maggiormente affezionato riguarda proprio la possibilità di rendere abitabile il pianeta rosso.

L’idea di Green fu presentata nel 2017 al Planetary Science Vision 2050 Workshop, un grande meeting destinato ad astronomi e scienziati, che aveva lo scopo di definire i programmi a lungo termine della ricerca scientifica planetaria e dell’esplorazione spaziale.

In quell’occasione fu presentato il paper “Un ambiente marziano futuro per la scienza e l’esplorazione”, che per la prima volta presentava alla comunità scientifica la rivoluzionaria idea di Jim Green per la terraformazione di Marte.

L’idea è quella di creare “un’atmosfera marziana fortemente rafforzata, sia in pressione sia in temperatura, tale da consentire la presenza di significative quantità di acqua liquida in superficie”, tale da consentire lo svolgersi di attività umane sul pianeta rosso “dal 2040 in avanti” – si legge nel paper del 2017.

Tutt’altro che accantonata, la missione di trovare una soluzione per la terraformazione di Marte riemerge nell’intervista concessa da Jim Green in occasione del “pensionamento”.

Un grande scudo magnetico

Jim Green conferma la visione del 2017: è possibile “forzare” la creazione di un’atmosfera per Marte piazzando un enorme scudo magnetico tra il pianeta rosso ed il Sole. Questo potrebbe fermare l’azione del Sole, “che viola costantemente l’atmosfera marziana” da qualche miliardo di anni.

Come spiega Green nella recente intervista, “se andiamo indietro miliardi di anni, scopriremo che Venere era un pianeta blu, con un grande oceano”; e andando indietro ancora un miliardo di anni, si arriva al punto in cui anche Marte era un “pianeta blu”.

Sappiamo infatti che il pianeta rosso perse il suo campo magnetico circa 3,5 miliardi di anni fa: “allora l’acqua iniziò ad evaporare e Marte si trasformò in un pianeta stagnante”, afferma Green.

Fermare l’azione del Sole sulla superficie del pianeta renderebbe possibile la vita su Marte, almeno ipoteticamente. “Basta fermare l’azione del Sole” sostiene Green “e la pressione aumenterà: Marte si terraformerà così da solo”, ed è esattamente quello che gli scienziati vogliono. “Vogliamo che il pianeta partecipi attivamente in qualunque modo possibile” alla sua terraformazione.

Scendendo più nel dettaglio, “il primo livello di terraformazione si trova a 60 millibar”, circa 10 volte la pressione atmosferica del pianeta: a questo punto, anche chiamato “limite di Armstrong”, è possibile per un astronauta “camminare sulla superficie del pianeta senza che il suo sangue inizi a bollire nelle vene”.

Esistono diversi scenari per la costruzione dello scudo magnetico marziano: “sto lavorando ad una ricerca in tal senso da due anni” conclude Green, anticipando che sicuramente questa non sarà ben accolta dalla comunità scientifica, che in generale “non ama l’idea di terraformare le cose”. Secondo Green, invece, si può addirittura pensare di terraformare anche Venere – in un futuro appena più remoto.