SCIENZA

Scoperta nuova specie di roditore scavatore in Argentina

Una nuova specie di piccolo roditore scavatore: è questa la scoperta avvenuta in Argentina, dove è stato identificato per la prima volta il Ctenomys Uco.

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Fonte: Studio pubblicato sulla rivista Vertebrate Zoology

Una nuova scoperta in Argentina che da un lato ha entusiasmato gli esperti ma dall’altro, purtroppo, parte già con qualche svantaggio. Nella provincia di Mendoza è stata identificata una nuova specie di Tuco-tuco, ovvero un gruppo di roditori sudamericani che conta almeno 60 diversi tipi di esemplari. Lo hanno ribattezzato Ctenomys Uco e, sebbene non fosse mai stato visto prima d’ora, sappiamo già che è vulnerabile e a rischio.

Cosa sappiamo del Ctenomys Uco

“Il genere Ctenomys Blainville comprende 68 specie viventi di roditori caviomorfi di piccole e medie dimensioni (100–1200 g) con abitudini sotterranee – si legge nell’abstract dello studio pubblicato su Vertebrate Zoology -. Nell’ultimo decennio, questo genere è stato oggetto di numerosi studi tassonomici, tra cui la descrizione di nuove specie e la proposta di nuovi sinonimi. Sulla base dell’analisi filogenetica delle sequenze di DNA mitocondriale e dei tratti morfologici qualitativi e quantitativi, qui esaminiamo i confini delle specie dei Tuco-tuco del gruppo di specie di C. mendocinus e descriviamo una nuova specie”.

Dunque il Ctenomys Uco è una nuova specie di roditore scavatore che vive nella provincia di Mendoza, in Argentina, appartenente alla famiglia dei Ctenomydae, conosciuti appunto come Tuco-tuco. La scoperta è importante perché per la prima volta è stato identificato un esemplare che vive nelle praterie e macchie montane della Valle de Uco (da qui il nome), in pianura ma anche tra i 1.000 e i 2.700 metri di quota.

Dall’analisi sono emerse tutte le caratteristiche che rendono questo roditore differente da tutti quelli delle altre specie appartenenti alla medesima famiglia. Ha un mantello di colore grigio-bruno con sfumature più chiare su pancia e fianchi, la testa è piuttosto pronunciata e in media si stima che ogni esemplare pesi intorno ai 100 grammi. Le ricerche, ovviamente sono soltanto all’inizio e gli esperti sono al lavoro per scoprire di più sulle sue abitudini e sul suo comportamento, dall’alimentazione alla riproduzione e in generale tutto ciò che abbia a che fare con il suo ciclo vitale.

Al momento sappiamo che, come gli altri Tuco-tuco, è potenzialmente un animale solitario anche se è stato dimostrato che alcune specie di Ctenomydae vivono in colonie piuttosto numerose. Inoltre i Tuco-tuco in genere sono molto attivi alle prime luci del mattino, mentre trascorrono la gran parte del giorno all’interno delle loro tane. Si nutrono di vegetali – erbe, tuberi, radici – e non hanno particolare necessità di cercare fonti esterne di acqua.

Perché il nuovo Tuco-tuco è considerato a rischio

Come tutte le scoperte, anche questa ha destato parecchio entusiasmo tra gli esperti ma – come si suol dire – non è tutto oro quel che luccica. La ragione è molto semplice: l’habitat del Ctenomys Uco, e più in generale quello dei Tuco-tuco, è limitato a poche zone rimaste pressoché intatte. Zone in cui, per dirlo in parole semplici, vige ancora quell’isolamento geografico che consente a questi animali di vivere indisturbati, lontani dalla mano dell’uomo (vedi cambiamenti ambientali e attività umane). La provincia di Mendoza ha subito un ingente sviluppo, diventando un importante polo per l’industria vitivinicola dell’intera regione, ed è per questo che nonostante la scoperta recentissima il Ctenomys Uco può essere già considerato una specie a rischio.

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