L'incredibile segreto delle lucertole: ecco come si salvano sott'acqua dai predatori
Bolle dalle narici per respirare più a lungo sott'acqua e sfuggire ai predatori: scoperto incredibile segreto delle lucertole
Gli studiosi hanno scoperto un incredibile segreto delle lucertole per sfuggire ai predatori.
Ci sono degli esemplari che producono delle grandi bolle con le loro narici: ecco a cosa servono.
Le bolle nasali delle lucertole
Le lucertole utilizzano bolle nasali per respirare sott’acqua e sfuggire ai predatori, secondo recenti studi. Le specie esaminate, lunghe come una matita, si tuffano nei torrenti per scappare a chi dà loro la caccia e sopravvivono sott’acqua respirando attraverso una bolla che si forma sulle loro narici.
Si tratta degli anolidi d’acqua, il cui habitat è in prossimità di rocce e piante attigui a torrenti e cascate. Sono diffusi soprattutto in America Centrale e Meridionale, rivelandosi tra le maggiori prede di uccelli, serpenti e altre lucertole: insomma, la loro vita nella foresta spesso è molto breve.
Il costante rischio di essere divorate ha spinto queste lucertole a sviluppare diverse strategie di fuga. Quando il mimetismo e la ricerca di riparo falliscono, si lanciano nei torrenti, rimanendo sommerse finché il pericolo non è passato. I ricercatori erano già a conoscenza del fatto che gli anolidi d’acqua producono bolle sulle narici, nel momento in cui s’immergono per nascondersi. Tuttavia, non era chiaro se queste bolle permettessero loro di rimanere sott’acqua più a lungo, aumentando, così, le loro probabilità di sopravvivenza.
Gli studi più recenti, invece, sono riusciti a dimostrare che queste lucertole s’immergono nei torrenti quando avvertono di essere minacciate e producono una bolla che permette loro di rimanere sott’acqua fino a 20 minuti. Gli anolidi espirano per produrre una bolla, la quale copre le narici. Sulla loro pelle idrofobica si formano naturalmente altre piccole bolle, che si uniscono a quella più grande, potenzialmente aumentando la quantità di ossigeno disponibile per la respirazione.
Tutte le ricerche degli studiosi
Per capire se queste bolle sono effettivamente utilizzate per respirare sott’acqua, la ricercatrice Lindsey Swierk ha registrato quanto a lungo le lucertole rimanevano sommerse, con e senza l’uso di una crema idratante sulla pelle che impediva la formazione corretta delle bolle. Dalle osservazioni, pubblicate su Biology Letters, è emerso che gli anolidi d’acqua indugiano sott’acqua il 32% più a lungo quando possono formare regolarmente le bolle di aria. Tutto ciò suggerisce che la bolla abbia un ruolo funzionale nella respirazione. Nel corso dello studio, le lucertole sono rimaste sott’acqua solo per pochi attimi, ma in natura possono rimanere “in apnea” per poco meno di mezz’ora.
Gli anolidi d’acqua sono talmente tanto soggetti alla predazione che Swierk li ha definiti “le pepite di pollo della foresta”. Il loro primo meccanismo di difesa, quando avvistano un predatore, è restare immobili sperando che il mimetismo di cui sono dotati li renda invisibili. Se il predatore continua ad avvicinarsi, cercano di rifugiarsi in una fessura tra le rocce. Il tuffo nei torrenti è l’ultima risorsa, anche perché può abbassare la loro temperatura corporea, rendendole più lente. L’immersione, dunque, è la strategia di fuga più efficace, ma presenta dei rischi.
Una volta sott’acqua, queste lucertole diventano molto difficili da individuare attraverso la superficie in movimento del torrente, rendendo la tattica un mezzo efficace per eludere sia i predatori naturali, sia i ricercatori umani che cercano di studiarle! Tale tipologia di adattamento è un esempio affascinante di come le pressioni ambientali possano portare allo sviluppo di comportamenti di sopravvivenza unici nelle specie animali.