Scoperte due "super Terre" vicino a noi, sono potenzialmente abitabili
Gli astronomi hanno individuato due "super Terre": si tratta di esopianeti in orbita attorno ad una stella vicina, e che sono potenzialmente abitabili.
L’idea di trovare, nello spazio più profondo, dei pianeti simili al nostro e potenzialmente abitabili ha sempre affascinato gli astronomi. Negli ultimi anni ne sono stati individuati diversi, alcuni dei quali sono papabili candidati per ospitare la vita. Ora gli scienziati ne hanno scoperti altri due: si tratta di “super Terre”, e sono in orbita attorno ad una stella molto vicina al nostro Sistema Solare.
Trovate due nuove “super Terre”: cosa sappiamo
A circa 137 anni luce dal nostro pianeta, c’è una stella chiamata TOI-2095 che ha destato l’interesse degli astronomi. Si tratta di una nana rossa, quindi appartiene alla più grande famiglia di stelle dell’Universo: è più fredda del Sole, e nelle sue fasi giovanili probabilmente hanno sperimentato violente esplosioni di radiazioni ultraviolette, che potrebbero aver spazzato via le atmosfere di eventuali pianeti in orbita. È per questo motivo che gli scienziati non sanno ancora se è possibile che, nella zona abitabile di una nana rossa, vi possano essere mondi in grado di ospitare la vita.
Di recente, un team internazionale di esperti guidato da Felipe Murgas dell’Università di La Laguna (in Spagna) ha studiato alcune anomalie sospette: grazie al Transiting Exoplanet Survey Satellite (TESS) della NASA, gli scienziati hanno notato dei cali di luminosità della stella. L’analisi dei dati ha permesso di scoprire che tali “ombre” venivano lasciate dal passaggio di due esopianeti davanti alla nana rossa. Chiamati rispettivamente TOI-2095 b e TOI-2095 c, questi due corpi celesti sono delle “super Terre”: costituiti di roccia, sono più grandi rispetto al nostro pianeta, ma presentano caratteristiche simili.
Il più vicino alla stella è un pianeta di 1,39 volte più largo della Terra, che ha più di 4 volte la sua massa. Impiega circa 17,7 giorni terrestri per orbitare attorno a TOI-2095. L’altro pianeta, che ha un diametro di circa 1,33 volte la Terra e una massa superiore di 7,5 volte, ha invece un’orbita di 28,2 giorni terrestri. Entrambi, secondo i dati raccolti, potrebbero avere temperature superficiali comprese tra i 24° e i 74° C. Gli scienziati hanno ora intenzione di misurare la loro velocità radiale nella speranza di scoprire con maggior precisione la densità dei due pianeti – e capire magari se hanno conservato la loro atmosfera.
Quali sono i pianeti potenzialmente abitabili
Nel corso degli ultimi anni, la corsa alla scoperta di esopianeti che potrebbero ospitare la vita si è fatta più frenetica. Fino ad oggi, gli astronomi hanno individuato oltre 6.000 corpi celesti, ma solo alcuni di questi possiedono i giusti requisiti: sono pianeti rocciosi, possiedono un’atmosfera e rientrano nella cosiddetta zona di abitabilità di un sistema planetario. Con questo termine si indica quella fascia, situata ad una specifica distanza dalla stella, in cui è possibile (almeno in teoria) trovare acqua allo stato liquido sulla superficie di un pianeta.
La missione TESS ha già trovato circa 330 esopianeti che potrebbero rientrare tra i possibili candidati ad ospitare la vita. Di certo, servono ancora studi e analisi approfondite, ma la tecnologia continua a fare passi da gigante ed è possibile che in un futuro non troppo lontano alcuni dei tanti pianeti individuati possano diventare oggetto di una missione esplorativa che, finalmente, ci rivelerebbe tutti i dettagli sulle loro caratteristiche principali.