Scoperte nuove malattie che si attaccano alle piante: quali sono e come riconoscerle
Siccità e piogge improvvise hanno permesso lo svilupparsi di nuove malattie delle piante: ecco le più comuni che si sono diffuse nel 2023 (e come riconoscerle).
Sapere quali sono le principali malattie da combattere è un impegno fondamentale per chi ha il pollice verde e ama coltivare le proprie piante. Tuttavia, nel corso degli ultimi anni è diventato più difficile sapere quali sono le minacce da affrontare: i cambiamenti climatici hanno influito anche sulla diffusione delle patologie che attaccano le specie vegetali. Scopriamo quali sono state le più comuni nel 2023 e come possiamo riconoscerle.
I cambiamenti climatici e le malattie delle piante
Come può il riscaldamento globale influire anche sullo sviluppo di nuove patologie che aggrediscono le piante? L’aumento delle temperature e il cambiamento nei modelli di circolazione atmosferica hanno portato ad un rapido evolversi delle condizioni meteo che si stanno facendo sempre più estreme: non è difficile poter assistere, nel corso della stessa stagione, ad un lungo periodo di siccità intervallato da violenti acquazzoni o da fenomeni come grandine e forte vento. Ciò ovviamente ha delle conseguenze anche in agricoltura.
Secondo gli esperti della Royal Horticultural Society (RHS) britannica, lo scorso anno si è avuta una stagione particolarmente umida che, abbinata ad un innalzamento delle temperature medie, ha portato allo sviluppo di nuove malattie che hanno colpito le piante. Sebbene il clima continui ad essere profondamente instabile e non è quindi facile immaginare quali minacce dovremo affrontare quest’anno, possiamo trarre qualche informazione utile dalle patologie delle piante più comuni che si sono diffuse nel 2023.
Quali sono le malattie delle piante più comuni nel 2023
La malattia parassitaria più diffusa è stata l’Armillaria mellea, ovvero il fungo del miele: nonostante il suo nome, questo fungo è in grado di uccidere le radici di moltissime piante, portandole poi alla morte. La si riconosce per via del sottile strato bianco che si forma al di sotto della corteccia, alla base della pianta. Altre patologie fungine sono la scabbia del melo e del pero, che colpisce più frequentemente questi alberi da frutto, manifestandosi con macchie sulle foglie e croste marroni o nere sui frutti.
Lo stesso tipo di malattia, conosciuta con il nome di ticchiolatura, può colpire anche la rosa: in questo caso si presentano macchioline nere o violacee sulle foglie, che portano rapidamente alla loro morte. Torniamo alle piante da frutto: la ruggine del pero è stata particolarmente comune lo scorso anno, con macchie fungine arancioni che compaiono sul margine superiore delle foglie. Altri due funghi sono invece responsabili dell’avvizzimento dei fiori negli alberi da frutto, in particolare meli, peri, prugni e ciliegi.
Il prugno (ma anche il ciliegio) può poi essere colpito dal cancro del prugno, una malattia batterica che provoca la morte della corteccia e la produzione di una melma gommosa. Ancora, possiamo annoverare il bozzacchione del susino che è caratterizzato da un fungo in grado di provocare uno sviluppo anomalo del frutto, senza presentarsi con particolari sintomi che possano mettere in allerta. Il marciume da Phytophthora è invece causata da funghi e si manifesta con avvizzimento delle foglie e morte delle radici, soprattutto in condizioni di importante umidità.
La botrite dei tulipani è un’altra malattia fungina che stavolta colpisce una delle più belle specie floreali dei nostri giardini: le foglie presentano macchie marroni e possono attorcigliarsi tra loro, fino a ricoprirsi di muffa. Infine, l’ultima malattia da tenere sott’occhio è batterica: provoca la formazione di una melma schiumosa, viscida e puzzolente che riveste il tronco di numerosi alberi e arbusti, ma anche l’ingiallimento e l’appassimento delle foglie.