SCIENZA

Sensazionale ritrovamento durante gli scavi: la scoperta tutta italiana

L'antica città di Manduria si è "mostrata" in tutto il suo splendore agli archeologi pugliesi durante alcuni scavi nella zona della necropoli

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Una storia antichissima che ancora oggi può essere ammirata in tutto il suo splendore. L’antica città di Manduria ha rivisto in parte la luce grazie ad alcuni scavi archeologici che hanno fatto riemergere i resti delle mura ciclopiche e persino uno scheletro. Per la località salentina è senza dubbio una notizia importante, visto che si riaccendono i riflettori su un passato ingiustamente dimenticato troppo in fretta.

Il merito di questa novità archeologica è tutto della Sovrintendenza Nazionale per il Patrimonio Subacqueo e del Ministero per la Cultura per la Puglia. Gli scavi sono stati condotti nei pressi di San Pietro Mandurino, zona che corrisponde appunto alla città messapica. All’evento di presentazione hanno partecipato anche alcuni studenti di un liceo classico con apposite visite guidate.

Le antiche mura di Manduria

Le mura e lo scheletro, ancora da approfondire per avere maggiori dettagli sulla costruzione e sull’identità di questo nostro antenato, hanno permesso di rispolverare il glorioso passato di Manduria. Fondata dai Messapi, una popolazione che nell’antichità classica abitava l’attuale Salento, diventò presto famosa per i fossati di cui era cinta e per le gigantesche mura edificate a sua protezione tra il V e il III secolo prima della nascita di Cristo. Nel corso della storia, poi, la stessa Manduria fu costantemente impegnata in una serie di guerre contro la vicina Taranto, nel corso delle quali morì anche il re di Sparta Archidamo III.

Una tappa importante dell’evoluzione cittadina ci fu nel 266 a.C. quando i Romani cominciarono a dominare questa antica parte della Puglia dopo la presa di Brindisi. Manduria è diventata famosa anche per aver partecipato come città “ribelle” alla stessa Roma durante la campagna di Annibale in Italia, una decisione che le costò una fortissima repressione. Quello che si può vedere oggi è soltanto una pallida testimonianza del fastoso passato, ma comunque sufficiente per farsi una buona idea. Gli scavi in loco sono frequenti come è facile immaginare.

Manduria ha ancora molto da mostrare

Proprio a Manduria è stata scoperta tempo fa una necropoli di vaste dimensioni con numerose tombe a fossa (circa 1.200), lastroni di pietra e molti altri reperti che sono stati poi raccolti in un’apposita mostra. Lo scheletro appena individuato insieme alle mura ciclopiche sono la conferma della presenza diffusa di sepolture in questa zona della Puglia, ma in futuro verrà approfondito anche altro. In particolare, gli archeologi del posto hanno capito come alcuni cigli laterali in pietra siano probabilmente un antico tracciato viario della stessa Manduria, un percorso che è ancora tutto da approfondire.

Intanto è già possibile visionare da vicino quello che è stato fatto riaffiorare negli ultimi giorni. Archeologi e antropologi hanno deciso di predisporre l’apertura del cantiere, presentando i risultati degli scavi mediante una visita immersiva destinata ai più giovani ma non solo. Manduria merita questi riflettori dopo l’oblio in cui è caduta nel corso dei secoli. Venne infatti distrutta completamente dai Saraceni per poi essere fondata con un nuovo nome, Casalnuovo, soltanto nell’XI secolo. In quel caso, però, venne occupata soltanto una piccola parte dell’antica città, lasciando inedificata la zona orientale in cui sorge quella che è l’attuale necropoli.

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