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Sul ritrovamento della "donna vampiro" (forse) ci hanno preso in giro

Negli ultimi giorni si è parlato parecchio del ritrovamento dello scheletro di una presunta "donna vampiro", ma la verità sarebbe un'altra

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La "donna vampiro" polacca Fonte foto: Plos One

Quando si parla di vampiri, il primo paese che viene in mente è la Romania. Le vicende del Conte Dracula e del suo castello in Transilvania sono note a tutti, ma negli ultimi giorni sembrava che l’elenco delle nazioni che vantano questo primato si potesse allargare. Si è parlato parecchio di una presunta donna vampiro scoperta in territorio polacco.

Il ritrovamento di uno scheletro inquietante da parte dei ricercatori della Nicolaus Copernicus University ha acceso più di una fantasia, ma ci ha pensato la rivista “Wired” a fare chiarezza. Gli scheletri come quello polacco possono raccontare parecchio, peccato che nel caso di quello a cui si sta facendo riferimento si è andati fin troppo oltre.

Andando con ordine, gli archeologi dell’ateneo di Torun si sono imbattuti nei resti di una donna che sarebbe vissuta nel ‘600, probabilmente una 30enne che era in buono stato di conservazione. A rendere il tutto più misterioso ci ha pensato la falce presente sul collo della signora e il lucchetto nella mano sinistra. I due dettagli hanno reso subito sensazionale la scoperta e in tutto il mondo si è parlato della donna vampiro incatenata dopo la morte per evitare il suo ritorno sulla Terra. Altri elementi hanno aggiunto ulteriori brividi, nello specifico un cappello di seta e un dente che fuoriusciva rispetto agli altri.

Il comportamento dell’università polacca

A insospettire “Wired” ci ha pensato la citazione delle fonti da parte delle varie testate che hanno dato per certa la scoperta della donna vampiro. Sembra che a far diventare internazionale la notizia sia stato il “Daily Mail”, giornale britannico che spesso è abituato ad ingigantire gli articoli e la loro portata. In aggiunta, non esiste sul sito dell’università polacca alcun link o riferimento a questo scheletro, un particolare che fa storcere subito il naso. Gli archeologi sono abituati a qualsiasi stranezza durante i loro scavi, ma colui che viene citato come principale autore della ricerca, Dariusz Polinski, non avrebbe fatto nulla di eccezionale.

Gli altri scheletri ritrovati

In Polonia non è raro imbattersi in sepolture del genere, tanto è vero che esiste un precedente simile a quello della donna vampiro che non è molto lontano nel tempo. Nel 2008, infatti, furono scoperti sei scheletri nelle stesse condizioni di quello della donna del ‘600, con tanto di falce e lucchetto. Gli appassionati di vampirismo erano pronti ad esultare per una notizia piena di spunti curiosi e tutti di approfondire, peccato si dovranno forse ricredere. Le foto apparse online non sono false, ma associare gli scheletri ai Dracula polacchi è un po’ troppo.

Si è già detto della Transilvania come luogo ideale per scoperte di questo tipo, ma non è l’unico. Anche in Istria ci sono leggende legate a luoghi incantevoli e spettacolari, ma dall’aura misteriosa. È qui che sarebbe vissuto il vampiro Jure Grando: dopo la sua morte, nel 1656, avrebbe continuato a infestare le case per ben tre lustri, bussando alle porte, spaventando e uccidendo molti residenti. Per evitare che proseguisse la sua scia di sangue, sarebbe stato decapitato e sepolto di nuovo, prima di tacere per sempre. Una ricostruzione a dire il vero fantasiosa, un po’ come quella della donna vampiro.