Siamo vicini alla soluzione di uno dei misteri storici del nostro Sole
Grazie a una stella vicina possiamo capire cosa provoca i periodi di bassa attività del nostro Sole, tra cui il misterioso Minimo di Maunder di 400 anni fa
Diamo spesso per scontato il nostro Sole: sappiamo che è lì, che grazie a lui e alla distanza che ci separa è possibile la vita sulla Terra, e che prima o poi si spegnerà – ma tra miliardi di anni, quando non sarà più un nostro problema.
Eppure ci sono tante cose che ancora non sappiamo della stella che tiene insieme il nostro Sistema Solare: uno di questi misteri però potrebbe essere più vicino a una soluzione.
Il mistero sul nostro Sole
Forse non tutti sanno che anche la nostra stella di riferimento funziona per cicli: ne ha uno di attività lungo 11 anni, con macchie ed eruzioni solari – di cui abbiamo scoperto le origini. Attualmente si trova nella fase crescente. Questo ciclo si è ripetuto per almeno 400 anni, da quando abbiamo a disposizione dati e osservazioni, ma quasi certamente è successo anche nei secoli precedenti, quando non c’erano strumenti adatti alla misurazione.
Ma dal 1645 al 1715 l’attività solare è quasi scomparsa: si tratta di un periodo noto come il Minimo di Maunder, dal nome dei due scienziati che lo hanno individuato e studiato. Sono gli anni che corrispondono alla piccola era glaciale, con inverni estremamente freddi in tutta l’Europa e l’America settentrionale (ma probabilmente in tutto il mondo).
Molte persone hanno cercato di predire la prossima volta che l’attività del Sole si ridurrà di nuovo così tanto. Ma finora nessuno ci è riuscito, in gran parte perché gli astronomi non sanno veramente cosa ha causato il Minimo di Maunder.
I picchi di attività delle macchie solari sono associati all’aumento del livello di radiazioni. Questo produce un impatto piccolo sulle temperature globali, ma comunque rilevabile. I negazionisti del cambiamento climatico hanno tentato di sfruttare questi dati per spiegare che l’attuale riscaldamento climatico non è causato dall’uomo, ma da una maggiore attività della nostra stella. Ma questa teoria non sta in piedi: la mancanza di attività solare è troppo piccola, e soprattutto ha raggiunto il massimo negli anni ’50 e da allora è in leggera discesa, contrariamente al riscaldamento globale.
Due studenti della Penn State University negli Stati Uniti hanno trovato un nuovo metodo per prevedere altri Minimi: cercare eventi simili su stelle vicine. Nella rivista scientifica Astronomical Journal riportano le osservazioni su una specifica stella.
La scoperta degli scienziati
Su una stella vicina al nostro Sistema Solare gli astronomi hanno individuato un lungo periodo di bassa attività, che potrebbe spiegare perché la stessa cosa è accaduta al Sole.
In particolare si tratta di una stella di tipo K chiamata HD 166620. Prima di individuarla, gli autori hanno esaminato i dati di altre 59 stelle con masse simili a quella del Sole. Alcune di queste non hanno mostrato alcun ciclo, soprattutto quelle che ruotano troppo lentamente o che si avvicinano alla fine della loro vita. Altre 29 hanno mostrato cicli irregolari. HD 166620 invece era regolare, con un ciclo lungo 17 anni tra il 1966 e il 2003 circa, e da allora quasi nessuna attività.
Questa nuova stella non ci aiuta a capire cosa ha provocato il Minimo di Maunder – non ancora, almeno. Ma gli scienziati pensano che avere a disposizione una stella che ha un’attività molto bassa possa aiutarci a capire cosa provoca questi fenomeni e a cosa sono legati. E HD 166620 non è l’unico metro di paragone che abbiamo per capire come funziona la nostra Stella: esiste anche un Sole 2 che ci aiuta a prevedere cosa succederà al Sole 1.