SCIENZA

La piccola specie di squalo che terrorizza tutti gli animali

Possono crescere fino a 50 centimetri di lunghezza. Si tratta del temibile squalo tagliatore, detto tagliabiscotti, che riesce a strappare pezzi di carne da altri esemplari e balene molto più grandi di lui.

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Fonte: Getty Images

C’è una piccola specie di squalo che terrorizza animali di tutte le taglie. Si tratta del “tagliatore”, o anche detto “tagliabiscotti”, un pesce che riesce a strappare pezzi di carne persino da altri squali o balene molto più grandi di lui. Appartenente alla famiglia dei Dalatiidi, vive nelle acque oceaniche tropicali. Uno studio della School of Marine Science and Policy presso l’università del Delaware ha scoperto che hanno un ruolo unico nell’ecosistema oceanico.

Il piccolo squalo tagliabiscotti

Lo squalo tagliabiscotti deve il suo nome all’abitudine di lasciare cicatrici perfettamente rotonde sulle sue prede, simili a quelle di uno stampo da biscotti. Può crescere fino a 50 centimetri di lunghezza e, con i suoi denti appuntiti, riesce a nutrirsi anche di grandi squali bianchi 10 volte più grandi di lui. Proprio la loro dieta dona loro un particolare ruolo nella catena alimentare dell’oceano.

“Si nutrono di tutto, dai predatori più grandi e resistenti, come gli squali bianchi e le orche, fino alle più piccole creature”, ha scritto in una nota l’autore principale del nuovo studio Aaron Carlisle, un assistente professore presso la School of Marine Science and Policy. “Non ci sono molti animali che fanno qualcosa del genere”, ha aggiunto.

La ricerca sullo squalo tagliabiscotti

La specie vive a 1.500 metri di profondità nelle acque tropicali e subtropicali, ma può essere avvistato di notte, quando gli esemplari si avvicinano alla superficie per cacciare prede più grandi. I ricercatori hanno studiato 14 squali tagliabiscotti catturati intorno alle Hawaii dal Monterey Bay Aquarium per capire come funziona la loro dieta. Il team ha scoperto cosa mangiano osservando la composizione chimica dei loro tessuti e verificando il Dna ambientale.

Il Dna ambientale “funziona con l’idea che, se un animale nuota nell’oceano, perderà Dna nell’acqua – ha specificato Carlisle – quindi, se prendi un campione d’acqua e lo filtri, puoi estrarre il Dna di tutto ciò che è stato in quella massa d’acqua e identificare quali specie c’erano”. Questa tecnica è stata testata dal team di ricercatori sul contenuto dello stomaco dello squalo tagliabiscotti e il risultato ha mostrato che la specie si nutre principalmente di animali più piccoli a profondità inferiori e che i grandi animali dell’oceano superiore costituivano meno del 10% della dieta degli squali.

Anche se incompleti, perché il campione di squali della ricerca era piccolo e proveniente da una limitata area geografica, i risultati hanno dato comunque importanti informazioni agli scienziati sull’ecosistema oceanico che devono però essere approfondite. Nutrendosi di tutto, la cosa certa è che sono probabilmente tra le specie di squalo più temute da tutti gli animali.

Un’altra ricerca, invece, ha scoperto che i denti di squalo risolvono un antico mistero legato al clima. Mentre tra le specie marine più interessanti c’è la medusa immortale, capace di ringiovanire.

Stefania Bernardini

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