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SCIENZA

Un raro esemplare di squalo bianco è stato catturato tra Italia e Albania

Raro esemplare di squalo bianco, noto come "pesce porco", è stato scoperto e catturato per essere studiato: si trovava nel Canale d'Otranto ed è una specie a rischio

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Raro esemplare Fonte foto: 123RF

Una scoperta incredibile è stata fatta nel Canale d’Otranto: si tratta di un raro esemplare di squalo bianco, detto “pesce porco“.

La sua è una specie a rischio di estinzione, caratterizzata da leucismo, oltre che da un aspetto decisamente unico.

La scoperta nel Canale d’Otranto

Un evento straordinario ha catturato l’attenzione di biologi marini e appassionati di natura: un rarissimo squalo bianco è stato scoperto nelle profondità marine tra Italia e Albania. Si tratta di un esemplare appartenente alla specie Oxynotus centrina, conosciuta comunemente come “pesce porco” per l’aspetto del suo muso e per il verso simile a un grugnito che emette.

Questa specie di squalo, già rara e a rischio di estinzione, è stata oggetto di ulteriore interesse per via della sua colorazione insolita, dovuta a una condizione genetica chiamata leucismo. Tale fenomeno, diverso dall’albinismo completo, causa una pigmentazione parziale che rende l’animale più chiaro rispetto ai suoi simili. È il primo caso documentato di leucismo in questa specie.

La scoperta è avvenuta al largo della costa albanese, vicino all’isola di Saseno, nel Canale d’Otranto. L’esemplare è stato pescato accidentalmente a circa 200 metri di profondità. Lo squalo è stato trovato intrappolato in una rete da pesca commerciale e, nonostante sia rimasto fuori dall’acqua per oltre un giorno, è sopravvissuto abbastanza a lungo da essere studiato.

Purtroppo, nonostante gli sforzi dei ricercatori per salvarlo, l’animale è morto dopo dodici ore di osservazione in una vasca da ricerca. La sua colorazione bianca, con chiazze grigie che spiccavano sul corpo, rappresentava un’eccezione rispetto al tipico aspetto di questa specie, che di solito presenta tonalità scure come il grigio o il marrone.

Le caratteristiche del “pesce porco”, specie in via di estinzione

Il “pesce porco” è una specie poco conosciuta e difficile da studiare, appartenente alla famiglia Oxynotidae, che vive prevalentemente nelle profondità del Mediterraneo e in alcune zone dell’Atlantico. La sua struttura corporea, tozza e robusta, unita a un muso schiacciato e a una pelle ruvida ricoperta di dentelli dermici, gli conferisce un aspetto davvero unico. In ambito internazionale è noto come “angular roughshark” per la forma aguzza del corpo.

Tuttavia, nonostante la sua interessante stranezza, questa specie è classificata come “in pericolo” e presente nella Lista Rossa dell’IUCN, una categorizzazione che evidenzia il rischio concreto di estinzione. Le cause della sua vulnerabilità sono molteplici e riconducibili principalmente alle attività umane. La pesca intensiva, sia mirata sia accidentale, rappresenta una delle principali minacce. In particolare, il bycatch (catture non intenzionali durante la pesca di altre specie) è spesso fatale per questi squali.

Inoltre, pratiche devastanti come lo shark finning (l’asportazione delle pinne per scopi commerciali) contribuiscono al declino delle popolazioni di pesci cartilaginei, una categoria che include squali e razze. Il caso dell’esemplare leucistico scoperto nel Canale d’Otranto, purtroppo deceduto, evidenzia quanto siano fragili questi ecosistemi e quanto sia importante proteggere la biodiversità marina.

Il leucismo che caratterizzava lo squalo catturato è un’anomalia genetica rara, osservata solo in pochissimi squali di acque profonde. Questa condizione comporta una ridotta produzione di melanina, il pigmento responsabile della colorazione scura di pelle, peli e piume. Diversamente dall’albinismo, il leucismo non colpisce gli occhi, che rimangono del colore tipico della specie. Nei casi documentati finora, disturbi della pigmentazione come il leucismo sono stati segnalati in appena 15 squali di profondità, rendendo il recente rinvenimento un contributo significativo alla conoscenza scientifica.

La ricerca è stata condotta dal centro Sharklab ADRIA, che si occupa dello studio di fauna marina e d’acqua dolce nel Mediterraneo. Il team, guidato dall’esperto Andrej A. Gajić, ha recentemente pubblicato i dettagli della scoperta sulla rivista scientifica Journal of Fish Biology. Lo studio non solo descrive per la prima volta il leucismo in questa specie, ma contribuisce anche a una maggiore comprensione della biologia degli squali di profondità, creature affascinanti e studiate di rado.

In conclusione, si può dire che il ritrovamento evidenzia quanto siano cruciali le ricerche per preservare specie vulnerabili come il “pesce porco”. In acque dove le attività umane mettono costantemente a rischio la biodiversità, ogni nuova rivelazione rappresenta un passo avanti nella comprensione e nella tutela delle meraviglie nascoste delle profondità marine.

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