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SCIENZA

Gli scienziati hanno registrato per la prima volta la "voce" di uno squalo

Registrata la "voce" degli squali per la prima volta: uno studio ha scoperto che emettono suoni se stimolati, restano da capire le motivazioni di tale comportamento

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Voce degli squali Fonte foto: 123RF

Fino a oggi, gli squali erano considerati predatori silenziosi, in grado di muoversi nell’oceano senza emettere alcun suono. Tuttavia, una recente scoperta ha ribaltato questa convinzione: per la prima volta, un team di ricercatori ha registrato la “voce” degli squali, dimostrando che alcune specie possono effettivamente produrre rumori. Lo studio rivoluzionario apre nuove prospettive sulla comunicazione degli squali e sul loro comportamento.

Registrata per la prima volta la “voce” di uno squalo

Lo studio, pubblicato sulla rivista Royal Society Open Science, ha analizzato il comportamento dello squalo rig o squalo segugio (Mustelus lenticulatus), una piccola specie diffusa nelle acque costiere della Nuova Zelanda. Gli scienziati hanno scoperto che questi squali, quando vengono manipolati, emettono brevi suoni subacquei simili a clic ad alta frequenza. Tale fenomeno rappresenta la prima evidenza documentata di squali che producono suoni, sfidando l’idea consolidata che questi animali siano completamente muti.

Un fenomeno inatteso

La scoperta è avvenuta quasi per caso. La biologa marina Carolin Nieder, mentre studiava le capacità uditive degli squali in Nuova Zelanda, ha notato che alcune specie emettevano dei suoni particolari nel momento in cui venivano maneggiati. Per verificare la loro origine, i ricercatori hanno posizionato dieci giovani esemplari in vasche dotate di registratori sonori e hanno osservato la loro reazione.

I risultati sono stati sorprendenti: i suoni emessi dagli squali erano della durata di una frazione di secondo, con una frequenza più alta nei primi 10 secondi di manipolazione. Ciò suggerisce che il suono potrebbe essere una risposta d’allarme o di difesa piuttosto che un mezzo di comunicazione tra squali.

Come fanno gli squali a emettere suoni?

A differenza di molti pesci, che utilizzano la vescica natatoria per produrre suoni, gli squali non possiedono questo organo. Gli scienziati, quindi, hanno analizzato la struttura della mascella degli squali rig, o segugio, per capire come riuscissero a generare quella sorta di “clic”. Hanno scoperto che la chiave sarebbe nei loro denti, disposti in file sovrapposte e piatte: lo schiocco delle mascelle potrebbe creare questi suoni singolari.

Una forma di difesa contro i predatori?

Sebbene non sia chiaro se la “voce” degli squali sia usata per la comunicazione, la loro frequenza rientra nella gamma uditiva di alcuni predatori marini, come i delfini e altre specie di cetacei. Questo suggerisce che i suoni potrebbero avere una funzione difensiva, simile a quanto osservato in alcuni pesci come il merluzzo, che emette un suono per disorientare i predatori.

Nuove prospettive per la biologia marina

La scoperta ha aperto la strada a nuove ricerche. Studi recenti hanno già dimostrato che anche altre specie di pesci cartilaginei, come le razze e i trigoni, possono produrre suoni. Considerando che squali e cetacei hanno coesistito per milioni di anni, non è escluso che la capacità di emettere suoni sia più comune tra i pescecani di quanto si pensasse.

Ora che siamo a conoscenza della voce di uno squalo, nascono nuove implicazioni significative per la biologia marina e per la nostra comprensione del comportamento degli squali. Se altre specie di squali si rivelassero in grado di produrre suoni, la loro percezione e il loro ruolo negli ecosistemi marini potrebbero essere rivisti. La ricerca sugli squali proseguirà con studi in ambienti naturali, per determinare se i suoni vengono prodotti anche in condizioni non stressanti e se hanno una funzione nella comunicazione tra individui della stessa specie.

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