SCIENZA

Spiagge invase dai batteri, dove si nascondono (e come sopravvivono)

I batteri scoperti da alcuni ricercatori in 10 diverse spiagge hanno dimostrato il loro legame fin troppo saldo con diversi rifiuti di plastica

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Fonte: 123RF

I batteri non smettono di stupire la scienza, e purtroppo in negativo. Ne è una chiara testimonianza lo studio condotto di recente da un team di ricercatori della facoltà di scienze naturali dell’Università di Stirling (Regno Unito) e pubblicato su “Marine Pollution Bulletin”. Questi microrganismi sono infatti in grado di legarsi in maniera indissolubile alla plastica, un “connubio” molto stretto.

La ricerca in questione è stata condotta nell’ambito di un progetto più ampio, noto come “Plastic Vectors”, il cui obiettivo è quello di capire come la plastica sia un veicolo purtroppo privilegiato di batteri e virus. I batteri sono stati addestrati a eliminare anche l’inquinamento, peccato che quelli dello studio non facciano dormire sonni tranquilli.

La ricerca è stata condotta presso le spiagge della Scozia, una serie di litorali in cui sono stati scoperti veri e propri “serbatoi” pieni zeppi di batteri fecali. La presenza maggiore è stata registrata nelle salviettine umidificate che in molti utilizzano e soprattutto nei cotton fioc, altro articolo gettonato per l’igiene personale. Cosa ha scoperto di preciso il team impegnato in queste analisi? I microrganismi erano soprattutto quelli dell’Escherichia coli (uno dei più noti in assoluto), oltre agli enterococchi dell’intestino. Entrambi hanno la capacità di legarsi alla plastica in modo molto saldo, un dettaglio che non può lasciare indifferenti.

Minaccia per la salute

Questo legame è molto più solido rispetto a quello che gli stessi batteri hanno con gli elementi naturali, sabbia e alghe in primis. Come sottolineato dai responsabili dello studio britannico, i rifiuti di determinate acque sono ben noti, però i batteri delle spiagge rappresentano una seria minaccia per la salute pubblica. La plastica a cui ha fatto riferimento la ricerca potrebbe essere quella degli sversamenti legali di liquami, nonostante ce ne siano molti altri che non hanno nulla di regolare. Purtroppo non ci si stupisce quasi più di tutto questo, anche perché i batteri sono praticamente ovunque, persino in un luogo apparentemente sicuro come il nostro letto.

Agenti patogeni

La raccolta di rifiuti è avvenuta in 10 diverse spiagge lungo l’estuario del Firth of Forth, l’insenatura creata dal fiume Forth nei pressi di Edimburgo, la capitale della Scozia. La presenza di determinati tipi di batteri farebbe pensare che ci siano agenti patogeni umani in agguato. Il riferimento è andato alla salmonella, al rotavirus (la causa più comune di gastroenteriti virali fra i neonati e i bambini sotto i 5 anni) e al norovirus, una delle principali cause delle gastroenteriti. Non è stata calcolata l’esposizione delle persone a tutto questo, ma un futuro studio potrebbe colmare la lacuna.

Non tutti i batteri possono aiutare l’ambiente, il volume di quelli che erano presenti nelle spiagge scozzesi è stato definito “shockante” senza mezzi termini. Vale la pena citare come, insieme ai microrganismi citati in precedenza, ci siano prove della presenza del vibrione. Il nome fa immediatamente pensare al colera, anche se non bisogna creare allarmismi esagerati. Il progetto “Plastic Vectors” è stato avviato da tempo e l’impegno è quello di ridurre l’inquinamento, non solo quello della plastica che da qualche tempo può essere anche osservato in tempo reale tramite un’apposita mappa.

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