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"Rischio senza precedenti" per la vita sulla Terra: premi Nobel e scienziati lanciano l'allarme

"Rischio senza precedenti" per la vita sulla Terra derivante dalla ricerca sui "batteri specchio": gli scienziati vogliono che sia sospesa

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Rischio senza precedenti batteri specchio Fonte foto: 123RF

Secondo molti scienziati la ricerca sui cosiddetti “batteri specchio” va fermata immediatamente, poiché rappresenta un rischio senza precedenti per la vita dell’uomo.

La creazione di microrganismi sintetici, infatti, potrebbe dare luogo a infezioni incurabili con i mezzi oggi a disposizione della medicina.

Rischio senza precedenti: a cosa andiamo incontro

Un gruppo internazionale di scienziati, tra cui premi Nobel e figure di spicco nel campo della biologia e della chimica, ha lanciato un allarme su una questione che potrebbe rappresentare un rischio senza precedenti per la vita sulla Terra. Al centro del dibattito vi è la ricerca sui microbi sintetici, noti come “batteri specchio”, ossia organismi sviluppati utilizzando molecole speculari a quelle presenti in natura. Questi batteri potrebbero sfuggire ai sistemi immunitari di esseri umani, animali e piante, causando infezioni letali e incontrollabili.

Le molecole che costituiscono la vita, come il DNA e le proteine, esistono in due forme speculari, analoghe a una mano destra e una sinistra. In natura, tuttavia, il DNA è composto esclusivamente da nucleotidi “destrimani”, mentre le proteine utilizzano solo amminoacidi “mancini”. La ragione di tale asimmetria è ancora un mistero, ma i ricercatori hanno iniziato a creare versioni speculari di queste molecole per studiarle più a fondo. Nonostante la costruzione di un organismo completo basato su molecole speculari sia ancora fuori portata, alcuni progressi nel campo sollevano interrogativi etici e di sicurezza generale.

La comunità scientifica è divisa sul tema in questione, ma il recente rapporto di un gruppo di 38 esperti, pubblicato anche sulla prestigiosa rivista Science, sottolinea i rischi potenziali legati a questa tecnologia. Tra gli autori figurano personalità illustri come il biologo evoluzionista Vaughn Cooper, l’esperto di genomica Craig Venter, e i premi Nobel Greg Winter e Jack Szostak. Gli scienziati avvertono che i “batteri specchio” potrebbero introdursi nell’ambiente e diffondersi senza controllo. Essendo strutturalmente diversi dai microrganismi naturali, sfuggirebbero non solo alle risposte immunitarie degli organismi viventi, ma anche all’azione degli antibiotici esistenti, rendendo così estremamente difficile contenerli o combatterli.

Altri pericoli derivanti dai “batteri specchio”

Sebbene la creazione di microbi specchio completamente funzionali potrebbe richiedere almeno un decennio, il recente rapporto invita alla prudenza e propone una sospensione immediata delle ricerche in questa direzione. I rischi, infatti, non si limitano alle infezioni. Gli studiosi rilevano che questi organismi potrebbero non essere contenibili in laboratorio e che i sistemi naturali di competizione e predazione, che aiutano a mantenere l’equilibrio ecologico, sarebbero inefficaci contro di loro.

I sostenitori della ricerca sui microbi specchio evidenziano, tuttavia, possibili applicazioni positive. Le molecole speculari, ad esempio, potrebbero essere utilizzate per sviluppare terapie innovative contro malattie croniche o difficili da trattare. Inoltre, questi batteri potrebbero migliorare la sicurezza delle biotecnologie industriali, rendendo le produzioni basate su microrganismi più resistenti alle contaminazioni. Tuttavia, il rapporto è chiaro nel sostenere che tali benefici potenziali non giustificano i pericoli associati alla creazione di organismi specchio.

Kate Adamala, biologa presso l’Università del Minnesota e coautrice del rapporto, ha recentemente deciso di abbandonare la sua ricerca dopo aver analizzato nel dettaglio diverse implicazioni rischiose. Secondo Adamala, il momento è propizio per avviare un dibattito globale su questi temi, prima che la tecnologia si sviluppi ulteriormente.

Anche altri esperti non direttamente coinvolti nel rapporto, come Paul Freemont dell’Imperial College di Londra, concordano sull’importanza di una discussione aperta e trasparente. Freemont evidenzia la necessità di bilanciare i potenziali benefici della chimica speculare con una regolamentazione rigorosa e uno studio approfondito dei rischi.

La comunità scientifica si trova a un bivio. Da un lato, la ricerca sui “batteri specchio” rappresenta una frontiera affascinante e promettente della biologia sintetica, dall’altro i pericoli legati alla loro creazione sono tali da richiedere un approccio estremamente cauto. La raccomandazione è chiara: sospendere i finanziamenti e i progetti orientati alla realizzazione di sintesi di questi microrganismi fino a quando non saranno disponibili prove convincenti che escludano un rischio senza precedenti per la vita sulla Terra. Solo così sarà possibile garantire che i progressi scientifici non compromettano l’equilibrio ecologico e la sicurezza globale.

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