Sta succedendo qualcosa al nostro mare: è un cattivo segno
Le acque del nostro pianeta potrebbero essere interessate da un pericoloso e costante innalzamento del loro livello entro la fine del secolo
Il 2001 è diventato famoso a livello cinematografico per l’Odissea nello spazio immaginata da Stanley Kubrick. Il 2100, invece, è destinato a rimanere negli annali per un’altra “Odissea”, quella del nostro mare. L’allarme è stato lanciato a un gruppo di ricercatori che hanno pubblicato il loro studio nella rivista specializzata “Nature Climate Change”.
Il cambiamento climatico ha già provveduto a riscaldare le acque del nostro pianeta, però non è meno preoccupante il livello che raggiungeranno nel giro di meno di un secolo. Secondo gli esperti del Geological Survey of Denmark and Greenland, gli oceani e non solo raggiungeranno un valore che è 27 centimetri superiore rispetto a quello attuale.
La “colpa” è tutta della calotta glaciale della Groenlandia. Non è più un mistero che si stia sciogliendo di giorno in giorno e questo porterà il mare a crescere in modo esponenziale. Neanche in presenza di minori emissioni di anidride carbonica ci potrà essere un miglioramento da questo punto di vista, dunque la domanda sorge spontanea: cosa dovranno aspettarsi le future generazioni? I ricercatori hanno preso in esame i ritmi di scioglimento della calotta che sono stati registrati nell’ultimo ventennio (più precisamente tra il 2000 e il 2019). La previsione è presto detta e non fa dormire sonni tranquilli.
L’evoluzione del riscaldamento globale
Nel caso in cui questi ritmi dovessero essere mantenuti anche in futuro, allora i 27 centimetri di innalzamento del mare saranno inevitabili. Le acque della Terra sono ormai irriconoscibili: calde, contaminate dal mercurio e presto molto più alte. Tra l’altro, non si deve nemmeno pensare che la misura calcolata dagli esperti danesi sia approssimativa. Anzi, questi ricercatori hanno sottolineato come sia un valore “prudente”, ricavato da uno scenario in cui il pianeta smetterà di essere interessato dal progressivo riscaldamento. È la prima volta che si lancia un allarme così serio, non molto tempo fa, infatti, le previsioni erano state meno drammatiche.
Gli altri calcoli
Giusto un anno fa, si era parlato di un mare interessato da un innalzamento, sempre entro il 2100, tra i 2 e i 5 pollici (fra i 5 e i 12 centimetri nello specifico), un dato registrato dall’IPCC (Intergovernmental Panel on Climate Change), l’ente intergovernativo che approfondisce scientificamente i cambiamenti climatici dal 1988. Nel caso del Geological Survey of Denmark and Greenland, la maggiore accuratezza si basa sulle immagini dei satelliti che tengono d’occhio la calotta glaciale e il suo spessore, diversamente da altre ricerche che invece si sono avvalse soltanto di modelli matematici. Il già citato 2100, tra l’altro, sarà caratterizzato da mesi speciali per quel che riguarda la scienza.
Il 10 marzo dell’anno in questione, ad esempio, è la data in cui si potrà assistere a una eclissi solare anulare, nello specifico dall’Oceano Pacifico. Questo fenomeno si verifica nel momento in cui la Luna si trova nel punto più lontano dalla propria orbita e il cono d’ombra non riesce a raggiungere la superficie terrestre. Il 4 settembre del 2100, invece, sarà visibile un’eclissi solare totale dal continente africano. Il nostro satellite darà spettacolo, diversamente dal nostro mare che non smette di rappresentare una forte preoccupazione per l’intera comunità scientifica.