Hanno scoperto come fare andare d'accordo cani e gatti: ecco il trucco
Niente bacchette magiche né incantesimi: lo studio su come far andare d'accordo cani e gatti sottolinea che alla base di una convivenza felice c'è la pazienza.
Probabilmente non si tratta della scoperta del secolo, anzi. È più verosimilmente l’ennesima conferma che quando si decide di condividere la vita con cani e gatti occorre ricordare che i loro tempi sono molto diversi dai nostri e che bisogna avere pazienza per ottenere qualsiasi risultato, compreso il raggiungimento di una felice convivenza.
Eppure, val la pena sottolinearlo: uno studio ha confermato che per far coesistere cane e gatto senza zuffe né conseguenze dolorose per tutti, il “trucco” è l’inserimento graduale. Non bisogna avere fretta, insomma, perché entrambi i quattro zampe hanno bisogno di conoscere, capire, esplorare e sì, anche raggiungere il corretto livello di fiducia in sé e nell’altro.
Il nuovo studio
A condurre la nuova ricerca è stata la dottoressa Rachel Casey, veterinaria specializzata in comportamento animale da anni a capo del progetto di divulgazione Dogs Trust, che porta in rete tutte le conoscenze relative al mondo dei cani. All’interno di Dog Trust, in particolare, la dottoressa Casey ha dato vita a Generation Pup, attualmente il più grande studio del Regno Unito che conta sull’osservazione di 9.500 cuccioli di cane, 4.500 intenti a interagire con i felini.
Grazie a Generation Pup, la dottoressa Casey e il suo team hanno scoperto che fattori come la velocità di introduzione e l’età degli animali coinvolti possono influenzare il reciproco comportamento, innescando un modello relazionale virtuoso, privo di conflitti, giocoso e quasi fraterno. In sostanza, chi ha intenzione di far convivere le due specie dovrebbe agire lentamente e, se possibile, fare in modo che entrambi gli animali siano ancora in tenera età.
I dati e i consigli
Ma non è tutto qui, perché lo studio indaga anche il rapporto che si crea quando un cucciolo di cane viene presentato a un gatto adulto. Analizzando queste situazioni, la ricerca ha rilevato che circa un quinto (20,1%) dei proprietari di animali domestici presenta il nuovo cucciolo ai gatti presenti in casa immediatamente, mentre il 18,9% aspetta a malapena due ore.
Ciò che ne deriva non è sempre positivo (anzi, è spesso negativo). Facendo invece dei tentativi con presentazioni graduali, separando cuccioli e gatti adulti e facendo sì che i felini ne percepissero prima l’odore, poi sentissero i rumori e infine, prima dell’incontro ufficiale, vedessero il cagnolino a distanza, le cose sono andate decisamente meglio. Sono stati evitati incidenti e si sono creati rapporti di protezione, oltre che armoniosi e pacifici.
Altra cosa fondamentale, secondo Casey, è cercare di mantenere calmo il cucciolo di cane: essendo piccolo, l’animale domestico prova a lanciarsi nella socializzazione o si spaventa e trema, cosa che o innervosisce il felino o gli dà in qualche modo la convinzione che il cane sia “un giocattolo”. Rassicurare il cucciolo, dunque, è essenziale per un rapporto sano.
Ambienti e buone pratiche
«Spesso – ha affermato la dottoressa Casey – ciò che si fa è mettere il gatto in una situazione in cui può scappare, può togliersi di mezzo, magari in un posto alto dove può andare senza sentirsi minacciato dal cucciolo. Il problema è che così non ci sarà mai una reale conoscenza». Per la studiosa, dunque, è importante anche l’ambiente dove i due animali si conoscono: nessuno dei due deve poter fuggire, ma al contempo entrambi devono sentirsi al sicuro.
Una conoscenza a distanza, la presenza del padrone e il fatto di rassicurare sia il cane che il gatto sono determinanti. Non occorre forzare i tempi e separare i due se, all’inizio, non sembra correre buon sangue: meglio far passare più giorni che avere in casa due turbini pronti ad azzannarsi.