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Hanno capito come i gatti riconoscono i padroni e distinguono gli estranei

Un esperimento ha dimostrato che i gatti riconoscono i padroni dall'odore: i felini sono anche in grado di distinguere un preciso componente della loro famiglia umana?

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I gatti riconoscono i padroni dall'odore Fonte foto: 123RF

Quando pensiamo ai sensi dei gatti, è facile immaginarli come animali che vedono bene al buio o che sentono rumori impercettibili. Ma a giocare un ruolo fondamentale nel comportamento c’è anche l’olfatto dei gatti. Recentemente, una ricerca giapponese ha dimostrato che i gatti riconoscono il padrone tramite l’odore e sono in grado di distinguere gli estranei grazie alle differenze olfattive.

L’esperimento sul fiuto felino

Lo studio, pubblicato da un team della Tokyo University of Agriculture, ha mostrato per la prima volta in modo sistematico come i gatti usano il loro fiuto per riconoscere gli esseri umani, andando ben oltre il semplice riconoscimento visivo o vocale già documentato in passato.

Per indagare questa straordinaria capacità, i ricercatori hanno coinvolto 30 gatti domestici in un esperimento semplice ma efficace. Ai felini sono stati presentati tre tubi contenenti rispettivamente un tampone con l’odore del proprio padrone, uno con quello di una persona sconosciuta ma dello stesso sesso e uno completamente neutro.

I tamponi venivano strofinati sotto l’ascella, dietro l’orecchio e tra le dita dei piedi dei partecipanti, così da raccogliere un profilo olfattivo realistico. Il comportamento dei gatti è stato filmato e analizzato: sorprendentemente, hanno passato più tempo ad annusare l’odore sconosciuto, suggerendo curiosità e attenzione verso ciò che non conoscono.

Tuttavia, l’aspetto più interessante è che i felini trascuravano il tampone con l’odore del padrone, segnale che questo profumo era già noto e rassicurante. Un comportamento analogo era stato osservato nei gattini, che tendevano a soffermarsi di più sugli odori di gatte estranee rispetto a quello materno. Tale fenomeno si chiama “disabituazione” ed è comune in molti animali.

I gatti riconoscono il padrone: ma fino a che punto?

Che i gatti riconoscano il padrone grazie all’odore è ormai evidente. Ma questo significa che sono in grado di identificare persone specifiche? Gli autori dello studio mantengono una certa cautela. Lo stimolo presentato era binario: odori familiari contro odori sconosciuti. Per stabilire se il gatto sia in grado di riconoscere davvero “quella” persona e non solo una categoria generica di soggetto “conosciuto”, servirebbero ulteriori studi con campioni multipli di persone note.

Un’altra variabile complessa è la reazione emotiva del gatto durante l’annusamento. Come è stato osservato, non sappiamo se il gatto fosse rilassato o agitato. E, dettaglio non banale, l’esperimento è stato condotto dai padroni stessi: la loro sola presenza fisica e olfattiva potrebbe aver influenzato la risposta dei felini.

Quando annusare diventa marcare

Uno dei comportamenti osservati è stato particolarmente curioso: dopo aver annusato i tubi, molti gatti strofinavano il muso contro di essi. Un gesto noto agli amanti dei felini: è la tipica marcatura con l’odore, con cui il gatto “firma” oggetti o persone del suo territorio. Questo rafforza l’idea che i gatti usino l’olfatto non solo per riconoscere, ma anche per comunicare.

In questo contesto, il comportamento dei gatti con gli odori sembra essere parte di un processo esplorativo che precede la marcatura, dimostrando quanto sia sofisticato il loro modo di interagire con il mondo.

Un rapporto più profondo di quanto immaginiamo

Questa scoperta fa luce sul legame tra esseri umani e felini. Anche se i gatti distinguono gli estranei dalle persone familiari, non è ancora chiaro se provino un attaccamento simile a quello dei cani. Ma che siano in grado di identificarci attraverso l’olfatto ora è dimostrato: e questo rafforza l’idea che i gatti ci conoscano molto meglio di quanto noi immaginiamo.

Capire come i gatti riconoscono i padroni può aiutarci a migliorare la convivenza con questi animali affascinanti e misteriosi. E, soprattutto, ci ricorda che – anche se a modo loro – sanno perfettamente chi siamo.