SCIENZA

Sui gatti ci siamo sempre sbagliati: smentito un mito popolare e diffuso

Sui gatti ci siamo sempre sbagliati: il punto sui recenti studi che dimostrano come le prede preferite dai felini non sono i to

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Alcune ricerche recenti dimostrano che sui gatti ci siamo sempre sbagliati!

Per antonomasia, i felini darebbero la caccia ai topi, fatto che li ha resi amici dell’uomo, desideroso di difendere granai e dispense. Tuttavia, si tratterebbe di una credenza da mettere in discussione.

Perché sui gatti ci siamo sempre sbagliati

Sembra che i luoghi comuni sui gatti siano sempre più destinati a essere smentiti. Per secoli, sono stati considerati alleati fondamentali dell’uomo, allo scopo di controllare la proliferazione dei topi nei granai e nei magazzini. Questa convinzione dalle radici antiche ha contribuito alla domesticazione dei felini, ritenuti efficaci nel ridurre la popolazione di roditori, loro prede.

Tuttavia, recenti studi scientifici stanno mettendo in discussione questa credenza, evidenziando che i gatti moderni potrebbero non essere i temuti cacciatori di ratti che si pensa siano. Diverse ricerche, infatti, hanno dimostrato che i gatti, nonostante la loro reputazione di abili predatori, sono spesso poco efficaci nel far fuori i ratti, soprattutto nelle aree urbane. Preferirebbero altre prede e, in generale, la loro abilità nella caccia è molto più limitata di quanto si creda.

Uno studio significativo in questo campo è stato condotto in una struttura di gestione dei rifiuti a Brooklyn, New York, dove è stata osservata una colonia di ratti per 79 giorni in presenza di diversi gatti liberi. In tutto questo periodo, i gatti sono riusciti a catturare solo due ratti. Tale risultato sorprendente suggerisce che la presenza dei felini non sia così determinante nel controllo delle popolazioni di topi, come si è sempre pensato.

Inoltre, i dati relativi alle preferenze alimentari dei gatti rafforzano questa conclusione. Circa il 47% delle prede catturate sono uccelli, mentre solo il 21% sono mammiferi, tra cui roditori vari e topi. I resoconti sulla dieta dei gatti randagi mostrano come i ratti compaiono raramente, confermando che i felini preferiscono animali più facili e meno rischiosi da affrontare.

Un altro aspetto da considerare, infatti, è il comportamento dei topi stessi: quelli di città, come a New York, sono generalmente più grandi e aggressivi rispetto ad altre specie, il che rende più difficile per i gatti affrontarli. Perciò i gatti spesso li ignorano o li evitano. Una tendenza è stata confermata da ulteriori ricerche, come quelle dell’ecologo Gregory Glass dell’Università della Florida, il quale ha dimostrato come i gatti di oggi siano più inclini a una pacifica convivenza con i roditori piuttosto che a uno scontro diretto. In molti casi, gatti e topi sono stati visti muoversi uno accanto all’altro senza alcun conflitto, condividendo persino le stesse fonti di cibo, come sacchi della spazzatura non protetti.

Cosa fare contro i topi?

Alla luce di queste osservazioni, la soluzione per il controllo delle infestazioni di ratti sembra risiedere altrove. Gli esperti pongono l’accento sull’importanza della gestione dei rifiuti come strategia più efficace. I roditori prosperano in ambienti dove il cibo è abbondante e facilmente accessibile, come discariche e strade urbane sporche. Riducendo queste fonti di cibo, si limita anche la capacità di proliferazione dei topi. Eliminare il mito del gatto come cacciatore di ratti può aiutare a concentrare gli sforzi su misure di prevenzione più efficaci.

La persistenza della credenza nel “gatto contro il topo” potrebbe essere legata più alla tradizione e al folklore, piuttosto che a un’effettiva efficacia pratica. Quindi, piuttosto che affidarsi alla presenza dei felini, la lotta contro la moltiplicazione dei topi dovrebbe focalizzarsi su strategie come la pulizia adeguata degli ambienti urbani.

Insomma, l’idea dei gatti come principali nemici delle popolazioni di ratti è un mito che non trova conferma nelle osservazioni attuali. La scienza suggerisce un cambiamento di prospettiva su come affrontare efficacemente il problema delle infestazioni urbane.

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