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Verde urbano, quali sono le città messe peggio in Italia: le bocciate

Quali sono le città messe peggio in Italia in base al verde urbano: la classifica secondo l'Husqvarna Urban Green Space Index vede Catania all'ultimo posto.

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Husqvarna, azienda svedese riconosciuta come “climate leader” dal Financial Times per il terzo anno consecutivo, ha reso noto l’Husqvarna Urban Green Space Index (HUGSI). Si tratta di un indice sviluppato con intelligenza artificiale e dati satellitari a partire dal 2019 che fornisce una interessante panoramica dello stato delle città green nel mondo e, contestualmente, un’analisi che può essere utile a enti e istituzioni per supportare lo sviluppo ecologico delle stesse. Ma “come sta” l’Italia in tal senso? L’azienda ha stilato una classifica delle città italiane in base alla presenza e alla crescita o decrescita annuale del verde urbano.

Le città più green in Italia

La prima buona notizia è che le città italiane inserite nella classifica di quelle analizzate in ben 61 Paesi del mondo (potete consultare la mappa e il report completi qui) sono salite da 3 a 12. La media rispetto al resto d’Europa è ancora bassa: in queste città gli spazi verdi sono presenti al 37%, mentre la media europea è del 47%. Ma è comunque un passo in avanti.

La classifica di Husqvarna, che tiene conto di indicatori come l’area complessiva ricoperta da alberi in città o la distanza di abitazioni, scuole o luogo di lavoro dai parchi pubblici: “Percentuale di spazio verde urbano, spazio verde urbano pro capite, percentuale di spazio cittadino coperto da alberi, stato medio di salute del verde urbano, distribuzione dello spazio verde urbano, percentuale di spazio cittadino coperto d’erba”, questi i “fattori chiave di prestazione” come si legge sul sito.

Sul podio in Italia troviamo innanzitutto Genova, con una percentuale di verde urbano del 50%. Al secondo posto c’è Bologna, con il 40% di verde urbano, mentre al terzo si posiziona Firenze, con il 44%. Va da sé che, se confrontati con le città europee ai vertici della classifica mondiale si tratta di dati ancora inferiori: Stuttgart in Germania registra il 56% di verde urbano, Vilnius in Lituania il 61% e Odense in Danimarca il 55%.

Le città fanalino di coda

Il fatto che le città italiane siano presenti in quantità maggiore nella classifica, quindi con un implemento dei dati registrati e analizzati dal 2019 a oggi, è un ottimo segno. Vuol dire che procedono i piani di sviluppo per renderle più vivibili e a misura di cittadino, inserendo nel contesto della crescita urbana anche la piantumazione di nuovi alberi, la manutenzione degli spazi verdi cittadini così come la realizzazione di nuove aree green.

Dopo Genova, Bologna e Firenze le città italiane più green sono Palermo, Verona,  Milano, Roma, Torino e Venezia. Le ultime in classifica – i “fanalini di coda”, se così si può dire – sono invece in ordine Bari, Napoli e Catania. Per quest’ultima, però, c’è da fare una doverosa precisazione: Catania è sì ultima tra le 12 città più green in Italia, ma ha mostrato un indice di crescita nettamente migliore rispetto a tutte le altre, cosa possibile grazie alla avvenuta piantumazione di moltissimi alberi rispetto a quelli rimossi per esigenze urbanistiche.

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