SCIENZA

Il virus del Nilo occidentale rilevato per la prima volta nelle zanzare del Regno Unito

Il virus del Nilo occidentale nelle zanzare del Regno Unito sarebbe l'ennesima manifestazione del cambiamento climatico: ci sono rischi per l'uomo?

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Nel Regno Unito si è recentemente registrata una scoperta sorprendente e scientificamente significativa: per la prima volta, è stato identificato il virus del Nilo occidentale nel materiale genetico delle zanzare. La notizia, diffusa dall’Agenzia per la Sicurezza Sanitaria britannica (UKHSA), ha destato curiosità e anche allerta. Ma cosa significa davvero? E quanto dobbiamo preoccuparci di queste zanzare infette?

Zanzare positive al virus del Nilo: dove si trovano e cosa rischiamo

La rilevazione è avvenuta in un’area umida del Nottinghamshire, lungo il fiume Idle. Qui, un team di esperti ha prelevato e analizzato campioni di zanzare Aedes vexans, una specie presente anche in Italia. In due dei gruppi esaminati è stato rilevato materiale genetico riconducibile al virus del Nilo occidentale, o febbre West Nile. Le altre prove sono risultate negative.

Va precisato che non è stato registrato alcun caso umano o equino dell’infezione localmente acquisita nel Regno Unito e, secondo le autorità sanitarie, il rischio attuale per la popolazione è molto basso. Tuttavia, la presenza del virus in zanzare locali non può essere sottovalutata.

Il virus del Nilo occidentale: come si trasmette e quali sintomi causa

Il virus del Nilo occidentale è noto per essere trasmesso da zanzare, in particolare quelle del genere Aedes e Culex, che pungono uccelli infetti e, occasionalmente, esseri umani e cavalli. La maggior parte delle persone contagiate non sviluppa sintomi, ma circa una su cinque può manifestare febbre, dolori muscolari, mal di testa e altri disturbi simili all’influenza. In rari casi, l’infezione può evolvere in encefalite o meningite, condizioni neurologiche gravi.

Le zanzare infette nel Regno Unito potrebbero aver contratto il virus del Nilo occidentale da uccelli migratori che ne sono portatori, un meccanismo di diffusione già osservato in molte altre regioni del mondo. Le condizioni climatiche influenzano fortemente questo processo: temperature estive più elevate favoriscono la rapida replicazione del virus all’interno del vettore, aumentando così la probabilità di trasmissione all’uomo e ad altri animali.

Cambiamenti climatici e diffusione delle malattie trasmesse da zanzare

Uno degli aspetti più preoccupanti è il legame tra il cambiamento climatico e la crescente diffusione di virus trasmessi da zanzare in Europa. Negli ultimi anni, il virus del Nilo occidentale si è esteso verso nord, raggiungendo aree della Germania, Francia e Italia, dove le estati sempre più lunghe e calde hanno reso l’ambiente favorevole alla sopravvivenza delle zanzare che fanno da vettori.

Nel Regno Unito, fino ad ora, le temperature relativamente fresche avevano rappresentato una barriera naturale. Tuttavia, con l’aumento della frequenza di periodi estivi caldi, questa barriera sembra iniziare a cedere, creando le condizioni per una potenziale endemizzazione del virus del Nilo occidentale anche a latitudini più settentrionali.

Sorveglianza sanitaria e prevenzione

La rilevazione del virus rientra in un più ampio programma di sorveglianza nel Regno Unito, portato avanti dalla UKHSA e dall’Agenzia per la Salute Animale e Vegetale (APHA). Grazie al progetto Vector-Borne Radar, vengono monitorate le malattie trasmesse da vettori come le zanzare, per identificare precocemente nuovi focolai e prevenirne la diffusione.

Ai medici è stato raccomandato di considerare il virus in casi di encefalite di origine sconosciuta, mentre alla popolazione si suggerisce cautela nelle aree paludose in estate, anche se il rischio per ora resta minimo.

Uno scenario in evoluzione da non ignorare

La prima rilevazione del virus del Nilo occidentale nel Regno Unito è un segnale da tenere sotto osservazione. Anche se il pericolo immediato appare contenuto, la situazione rappresenta un esempio concreto di come le malattie tropicali in Europa non siano più così distanti.

Zanzare infette, clima favorevole e globalizzazione delineano uno scenario in cui i confini delle epidemie si fanno sempre più sfumati. In definitiva, è il momento giusto per informarsi, vigilare e investire nella prevenzione dei virus emergenti trasmessi da insetti, prima che sia troppo tardi.

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