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SCIENZA

Come tenere lontane zecche e zanzare: i trucchi (scientificamente provati) per non farsi mordere

Zecche e zanzare possono essere un bel problema in estate (e non solo): cosa dice la scienza su come tenerle lontane ed evitare spiacevoli "incontri".

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L’estate, con le sue lunghe giornate e le serate all’aperto, porta con sé un fastidio comune: le punture di zecche e zanzare. Oltre al prurito e all’irritazione, questi parassiti possono rappresentare una seria minaccia per la salute, perché agiscono come vettori di diverse malattie.

La professoressa Lee R. Haines, entomologa medica presso l’Università di Notre Dame, ha effettuato una ricerca che si concentra proprio sulle complesse interazioni tra insetti, microrganismi e patogeni trasmessi all’uomo e agli animali, utile per comprendere meglio i rischi e le possibili strategie di protezione da questi fastidiosi “intrusi”.

La stagione di zecche e zanzare

Contrariamente a quanto si potrebbe pensare, la stagione delle zecche è sorprendentemente lunga. Come spiega la Haines: “Le zecche sono più resistenti delle zanzare, quindi sono fuori ora, e lo sono da quando è arrivato il caldo a febbraio. (…) In questa parte del mondo, a quanto pare, siamo a rischio tutto l’anno a causa delle zecche; se il terreno si riscalda fino a 4 gradi, diventano attive”. Questa resilienza le rende una minaccia costante, richiedendo vigilanza anche nei mesi più miti.

Le zanzare, invece, preferiscono temperature più elevate: “Le zanzare femmine assetate di sangue hanno bisogno di molto più caldo per iniziare a darci la caccia: amano il caldo tanto quanto la maggior parte delle persone. Con temperature più fredde (sotto i 15°C), le zanzare non riescono a volare bene, quindi le temperature fresche sono un repellente naturale per le zanzare”. Il loro picco di attività si verifica con temperature superiori ai 21°C, momento in cui il ciclo di sviluppo da uovo ad adulto si accelera, rendendo fondamentale l’uso di repellenti.

Rischi per la salute

Sebbene la professoressa Haines si riferisca al contesto del Midwest americano, non sono da meno i potenziali rischi in Italia e in Europa. Le zanzare possono trasmettere virus come la febbre del Nilo occidentale (West Nile), la dengue e la chikungunya, la cui diffusione è influenzata dai cambiamenti climatici e dalla potenziale migrazione di specie vettrici.

Le zecche, in particolare la zecca del cervo (Ixodes ricinus è la specie più comune in Europa), sono note per trasmettere la malattia di Lyme, un’infezione batterica che, se non trattata, può portare a gravi complicazioni croniche a livello articolare, cardiaco e neurologico. Inoltre, alcune specie di zecche possono causare l’allergia alla carne rossa (sindrome alfa-gal), una condizione complessa e spesso difficile da diagnosticare.

La scienza dietro la protezione da zecche e zanzare

Di fronte a questi rischi, la scelta del repellente giusto è fondamentale. Haines, basandosi sul “test del braccio in gabbia“, evidenzia l’efficacia del DEET (dietiltoluamide) a concentrazioni del 25-30%. “È chiaro che qualsiasi sostanza con il 25-30% di DEET è risultata la più efficace. Il potere repellente del DEET è anche quello che dura più a lungo, a volte superando le otto ore”, spiega, sottolineando che il DEET è sicuro anche per i bambini piccoli, con la sola accortezza di evitare il contatto con materiali plastici.

Per chi preferisce alternative, esistono anche repellenti a base di olio di eucalipto limone (Eucalyptus citriodora) con almeno il 30% di concentrazione, IR3535 o icaridina almeno al 20%, ma è bene tenere presente che questi prodotti potrebbero richiedere applicazioni più frequenti per mantenere la loro efficacia.

Non solo repellenti topici. Grazie ad alcune strategie possiamo ridurre il rischio di essere punti da questi insetti. Innanzitutto usando candele alla citronella, posizionandole vicino alle aree in cui ci si siede all’aperto, ma ancora più efficace è sedersi sottovento rispetto a un ventilatore, così che il flusso d’aria disperda gli odori corporei che attraggono le zanzare. E ancora, possiamo incoraggiare la presenza di predatori naturali delle zanzare, come pipistrelli e rondini, contribuendo così al controllo della popolazione. Oppure coltivare piante come la citronella, la lavanda e la calendula, note per le loro proprietà repellenti (verificando che siano sicure per eventuali animali domestici).

Altri “trucchi”? Certamente eliminare l’acqua stagnante ha il suo peso, perché le zanzare vi depongono le uova in acqua. È quindi cruciale eliminare potenziali focolai come sottovasi di piante, vasche per uccelli e qualsiasi altro contenitore che possa accumulare acqua, soprattutto in prossimità delle aree frequentate durante l’alba e il tramonto. Infine, anche un abbigliamento adeguato ci consente di arginare il pericolo-zanzare, indossando ad esempio colori chiari come il giallo e il bianco, per loro meno attraenti.

Sulle zecche dobbiamo aprire una parentesi a parte. “Prendete l’abitudine di controllare voi stessi e i vostri animali domestici dopo aver passeggiato all’aperto vicino all’erba alta o nel bosco, soprattutto dove ci sono foglie di quercia cadute. Le zecche adorano nascondersi tra di esse”, spiega la Haines. È fondamentale esaminare attentamente la pelle e il pelo degli animali domestici dopo ogni uscita, al rientro a casa.

Allo stesso modo ci si deve assicurare che il repellente per insetti utilizzato sia specificamente approvato contro le zecche (verificando la presenza del numero EPA sull’etichetta), poiché molti repellenti sono efficaci solo contro zanzare e altri insetti pungitori.

Adottando queste strategie scientificamente provate e mantenendo alta la vigilanza, possiamo ridurre significativamente il rischio di essere morsi da zecche e zanzare, proteggendo la nostra salute e godendoci appieno la bellezza della stagione calda.