WhatsApp si prepara ad accogliere le chat di altre app
Entro sei mesi WhatsApp dovrà essere compatibile con le altre app di chat, come Telegram, Signal, Google Messaggi e Apple Messaggi: primi segnali nell'app beta
Sta per succedere qualcosa, in Europa, alle app di messaggistica e WhatsApp non sarà esclusa da questa novità: la piattaforma del gruppo Meta, che a livello globale ha oltre 2 miliardi di utenti, in Europa ne ha ben oltre 45 milioni.
Cioè ben di più della cifra soglia oltre la quale scattano gli obblighi del nuovo regolamento europeo Digital Markets Act (DMA). Tra questi obblighi ce n’è uno che rivoluzionerà le app di chat per sempre: le piattaforme devono garantire la “interoperabilità“. Un utente di WhatsApp, cioè, deve poter mandare un messaggio ad un utente di Signal, Telegram o qualunque altra app di chat.
WhatsApp: la nuova tab
WhatsApp non può scegliere: o si adegua al DMA, o va via dall’Europa, o rischia multe fino al 10% del fatturato annuo globale, che possono salire al 20% in caso di recidiva.
Per questo, dopo oltre due anni di minacce di addio all’Europa, alla fine Meta ha ceduto e sta preparando l’apertura di WhatsApp alle chat di terze parti. Il primo segnale è già visibile nell’app beta per Android 2.23.19.8, dove è comparsa una nuova tab.
La tab si chiama “Third-party chats“, cioè “chat di terze parti” e, presumibilmente, sarà il posto dove WhatsApp mostrerà le chat che l’utente sta intrattenendo con persone che usano altre app.
Come saranno le chat di terze parti
La nuova tab è stata scovata dall’ormai famoso blog WABetaInfo, che però non ha trovato altre informazioni su come le chat di terze parti verranno gestite. I dubbi, infatti, sono molti.
Il primo aspetto da considerare è di tipo tecnico, ed è stato usato da Meta a lungo come motivo principale contro l’apertura di WhatsApp alle altre app: è la crittografia end-to-end, il sistema che protegge le chat dalle intercettazioni.
Questo tipo di crittografia prevede che alcune chiavi per decodificare i messaggi siano archiviate direttamente nei telefoni di chi usa l’app e gestite da WhatsApp in locale, senza passare dai server.
Gestire la crittografia end-to-end quando da una parte l’app è WhatsApp e dall’altra è Telegram, Signal, Viber, Apple Messaggi, Google Messaggi o qualunque altra è molto più complesso, perché ognuna di queste app ha sistemi di crittografia diversi.
E, probabilmente, la sicurezza alla fine è meno elevata e le chat sono meno al riparo dalle intercettazioni.
WhatsApp ha 6 mesi di tempo
A inizio settembre WhatsApp è stata ufficialmente designata dall’Unione Europea come “gatekeeper“ dei dati dei suoi milioni di utenti, con tutte le conseguenze che ne derivano, interoperabilità compresa.
Adesso Meta ha 6 mesi di tempo per modificare il codice di WhatsApp affinché sia completamente conforme agli obblighi imposti dal DMA della UE.
E’ quindi molto probabile che, nelle prossime settimane, assisteremo al proliferare di nuove app beta con funzioni dedicate alle chat incrociate, dalle quali potremo capire in che direzione andrà WhatsApp.
Di sicuro, però, da marzo 2024 WhatsApp non sarà più la stessa.